L’ostinazione con la quale l’Amministrazione Bush vuole scatenare una devastante guerra contro l’Irak rappresenta una forte minaccia alle basi stesse dell’ordinamento giuridico internazionale. Non è infatti ammissibile, ai sensi di tale ordinamento, alcuna “guerra preventiva”, la quale si porrebbe in contraddizione insanabile con l’art. 2.4 della Carta delle Nazioni Unite.
Va quindi detto con chiarezza che un attacco all’Irak costituirebbe un vero e proprio crimine internazionale, configurando chiaramente la fattispecie di aggressione prevista dallo Statuto della Corte penale internazionale.
Così come costituiscono atti di aggressione i bombardamenti compiuti in questi giorni contro l’Irak che avvengono al di fuori di ogni legalità internazionale e rappresentano gli ennesimi atti della guerra strisciante ed illegittima portata avanti da Stati Uniti e Gran Bretagna contro l’Irak da più dieci anni.
Sarebbe peraltro illecita anche un’eventuale autorizzazione del Consiglio di sicurezza all’intervento, del tipo di quella che ha preceduto la guerra del 1991 successiva all’invasione del Kuwait, per l’evidente assenza di minacce alla pace e alla sicurezza internazionale da parte del governo irakeno, oltre che per l’impossibilità di delega agli Stati della gestione di operazioni decise nell’ambito del Capo VII della Carta delle Nazioni Unite.
Il problema del controllo degli armamenti non può certo essere risolto a colpi di bombe, ma richiede un approccio concertato da parte degli Stati e il rispetto del principio dell’uguaglianza sovrana, senza che taluni di essi, come gli Stati Uniti, si sottraggano, come oggi avviene, ad ogni controllo.
Chiamiamo alla vigilanza e alla mobilitazione contro le violazioni del diritto internazionale e i tentativi di coinvolgere anche il nostro Paese in spregio al chiaro dettato della Costituzione repubblicana che all’art. 11 sancisce il ripudio della guerra.
Ogni violazione di questa fondamentale disposizione legittimerà anche atti di disobbedienza civile in difesa della Costituzione. Ci impegniamo inoltre a non votare mai per nessun motivo i parlamentari che dovessero pronunciarsi a favore della guerra.
Hanno finora aderito:
Silvia Allegrezza, Giuseppe Allegri, Pietro Alò, Fabrizio Amato, Mario Angelelli, Gennaro Arbia, Fabio Baglioni, Maria Grazia Ballardin, Giuseppe Bronzini, Desi Bruno, Gaetano Bucci, Giovanni Cannella, Simonetta Crisci, Angelo Cutolo, Maria Luisa D’Addabbo, Luigi Dainotti, Tecla Faranda, Luigi Ferrajoli, Vittorio Gaeta, Domenico Gallo, Fausto Gianelli, Domenico Jervolino, Roberto Lamacchia, Raniero La Valle, Daria Lucca, Carmine Malinconico, Fabio Marcelli, Maurizio Mazzi, Alessandra Mecozzi, Raffaele Miraglia, Luisa Morgantini, Gabriella Muscolo, Riccardo Passeggi, Enrico Peyretti, Marina Pietrangelo, Paola Pupino, Elena Rampado , Roberto Romano, Dario Rossi, Franco Russo, Yukari Saito, Arturo Salerni, Maria Gloria Troncon, Danilo Zolo
Per ulteriori adesioni e-mail a