I Comitati Dossetti per la Costituzione aderiscono alla manifestazione nazionale del 12 marzo a difesa della Costituzione italiana, e promuovono ulteriori iniziative, convinti che è necessaria una grande mobilitazione che unisca il popolo italiano, nella pluralità delle sue espressioni politiche, sociali e culturali, attorno ai valori della Costituzione, simbolo dell’unità indivisibile dell’Italia e della natura irrecusabile della sua democrazia.
La crisi politico-istituzionale che da troppo tempo devasta le nostre istituzioni rischia di giungere a un punto di non ritorno.
Le istituzioni di garanzia, pilastri dell’edificio democratico, in quanto custodi delle libertà e dei diritti inviolabili dei cittadini, sono sottoposte a sempre più aggressive campagne di delegittimazione che ne minano la capacità di resistenza.
La democrazia parlamentare è stata ingabbiata nella camicia di forza di un bipolarismo brutale che ha soffocato il parlamento impedendogli di esercitare la sua funzione di guida dell’indirizzo politico e di controllo dell’esercizio dei poteri di governo, mentre la stessa funzione internazionale dell’Italia è caduta.
Se il coinvolgimento del presidente del Consiglio in gravissime vicende penali e il suo interesse a rimanere comunque al suo posto rendono inutile ogni appello a un suo responsabile gesto di abbandono del potere, la vera anomalia è rappresentata dal fatto che il sistema politico-istituzionale non ha armi per difendersi e non è più in grado di provvedere a un normale ricambio di governo. Ciò perché il Parlamento, formato non da rappresentanti eletti ma da beneficiari di un’investitura di vertice, non è in grado di acquistare una sua autonomia dal potere da cui trae origine, e ha perduto la sua vera funzione politica ad opera di una maggioranza precaria e mutevole che ne ha fatto un collegio di difesa del Premier e un bivacco di avvocati. Così proprio l’istituzione che più di ogni altra dovrebbe rappresentare il baluardo delle pubbliche libertà, è diventata l’ostacolo al normale esercizio della vita democratica e perciò della stessa sovranità popolare.
I Comitati Dossetti per la Costituzione denunciano quindi lo scandalo di un Parlamento alienato dai suoi fini e fanno appello a quanti siano ancora responsabili tra gli elargitori della fiducia al governo, perché non interpongano più il loro voto a impedire la parlamentarizzazione della crisi, e con il venire meno del governo permettano nei tempi più rapidi lo scioglimento delle Camere e la restituzione del potere al popolo sovrano.
In pari tempo i Comitati rilanciano la loro proposta di un collegamento elettorale tra tutte le forze interessate ad un voto libero ed eguale, perché pur nella diversità delle alternative e delle proposte politiche, si propongano come garanti di una ripresa e di un avanzamento della democrazia costituzionale e tutte insieme superino quella soglia dei 340 deputati e del 55 per cento dei senatori, che è prevista dalla legge Calderoli come quella che farebbe venir meno l’ipotesi del premio di maggioranza conferito a una minoranza. Ciò darebbe luogo a una legislatura veramente rappresentativa, ricostruttiva, riformatrice del sistema politico e della legge elettorale, e capace di esprimere un governo autorevole e un programma politico forte in una ritrovata armonia, pur nella distinzione e nel legittimo conflitto, tra le forze di governo, quelle più larghe di maggioranza e quelle di opposizione.
Per i Comitati Dossetti
Raniero La Valle, presidente