Leader italiani ed europei, mai stanchi di guerre

La guerra in Ucraina sta per terminare ma i leader politici italiani ed europei continuano a rullare i tamburi di guerra

Siamo qui oggi per essere sicuri che l’Ucraina abbia ciò che le serve in termini di equipaggiamento e addestramento per prolungare la battaglia e prevalere” Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte arrivando alla base di Ramstein il 9 gennaio per l’ultima riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, prima dell’avvento della Presidenza di Donald Trump.

Gli ha fatto eco la sera stessa Giorgia Meloni che, ricevendo Zelensky a Roma, ha ribadito: il sostegno a 360 gradi che l’Italia assicura e continuerà ad assicurare alla legittima difesa dell’Ucraina e del popolo ucraino, per mettere Kiev nelle migliori condizioni possibili per costruire una pace giusta e duratura”

Il giorno dopo il leader ucraino ha incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale che gli ha confermato: “la determinazione dell’Italia a mantenere un pieno, inalterato e costante sostegno all’Ucraina contro l’aggressione della Federazione Russa”, ha detto il capo di Stato italiano durante l’incontro. Dal… leggi tutto

Il Parlamento respinga il decreto armi

Noi cittadini della Repubblica italiana riteniamo che un ulteriore invio di armi a Kiev, come previsto dal decreto legge n. 200/24 sia un tragico errore

L’ 8 gennaio è stata presentata al Senato una Petizione per chiedere di bocciare il decreto che proroga la fornitura di armi al governo ucraino

I cittadini che vorranno sostenere la petizione potranno farlo anche online cliccando su www.peacelink.it/noarmiucraina

PETIZIONE AI/ALLE PARLAMENTARI, EX ART. 50 COSTITUZIONE, PERCHÉ NON CONVERTANO IN LEGGE IL DECRETO CHE AUTORIZZA L’INVIO DI ARMI ALL’UCRAINA

Il 27 dicembre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge n. 200 relativo a disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina, fino al 31 dicembre 2025, previo atto di indirizzo delle Camere.… leggi tutto

Processo Open Arms: ai confini del diritto

Ostacolare il salvataggio dei naufraghi vietando lo sbarco produce effetti lesivi nella sfera giuridica delle persone recuperate in alto mare. Per questo riteniamo sbagliata la sentenza di Palermo che ha assolto Matteo Salvini

Alla scontata esultanza dei leghisti per l’assoluzione di Salvini si è unita quella di esponenti di spicco del governo, a partire dalla premier Giorgia Meloni, che ha espresso la sua “grande soddisfazione” per il verdetto. Questo giudizio, secondo Meloni, dimostra l’infondatezza delle accuse rivolte al vicepremier, sottolineando come la sentenza rappresenti una vittoria non solo per Salvini, ma per l’intero esecutivo. Comprendiamo l’esultanza della Meloni per questa “vittoria” dopo le tante batoste giudiziarie ricevute dal suo esecutivo, l’ultima il 19 dicembre dalla Corte di Cassazione che ha confermato il potere/dovere dei giudici di sindacare i decreti sui Paesi sicuri.… leggi tutto

Gaza: i dannati della terra

C’è qualcosa di osceno nello stare qua a discutere se a Gaza sia in corso o no un genocidio: come se discutessimo della guerra del Peloponneso, o della crociata contro gli Albigesi. Fermare le atrocità in corso contro una popolazione assediata, affamata e bersagliata con crudeltà non è solo un obbligo morale e giuridico, è un presupposto imprescindibile se vogliamo restare umani.

“C’è qualcosa di osceno nello stare qua a discutere se a Gaza sia in corso o no un genocidio: come se discutessimo della guerra del Peloponneso, o della crociata contro gli Albigesi. Perché questo sta succedendo ora: nel nostro tempo, a pochi chilometri da noi. Potremmo fermarlo, se davvero volessimo: in qualunque momento. Due milioni di persone sono chiuse in quello che è ora un enorme campo di concentramento: un esercito nemico li assedia, li affama, li uccide ogni giorno” Colgono nel segno le parole di Tomaso Montanari (il Fatto, 2/122/24).… leggi tutto

L’avvenire ormai è quasi passato

Noi che eravamo giovani nell’89 vedevamo dinanzi a noi un orizzonte sereno e sognavamo un futuro colmo di speranza. In quell’epoca il treno della Storia era stato messo su un binario che correva verso un avvenire luminoso. Purtroppo quell’avvenire che ci avevano promesso con la caduta del muro di Berlino è tramontato nell’arco di una generazione.

(Un mio articolo pubblicato sul sito di Pace in Movimento)

Per i giovani che negli anni 70 del secolo scorso si interrogavano sul loro futuro, l’enigma fondamentale rimaneva la divisione del mondo in due blocchi politico-militari contrapposti sullo sfondo di un sentimento cupo di ansia per la minaccia di mutua distruzione nucleare. Della divisione del mondo in due blocchi percepivamo la durezza che si esprimeva all’est nel ferreo controllo dell’Unione sovietica sui paesi al di là della cortina di ferro e all’ovest soprattutto con le tribolate vicende di dittature e colpi di Stato in America Latina. … leggi tutto

Mandato d’arresto per Netanyahu

La Corte penale internazionale ha emesso un ordine di cattura per Netanyahu e Gallant ritenendo che vi sono ragionevoli motivi per ritenerli responsabili di crimini di guerra

Today, on 21 November 2024, Pre-Trial Chamber I of the International Criminal Court (‘Court’), in its composition for the Situation in the State of Palestine,unanimously issued two decisions rejecting challenges by the State of Israel (‘Israel’) brought under articles 18 and 19 of the Rome Statute (the ‘Statute’). It also issued warrants of arrest for Mr Benjamin Netanyahu and Mr Yoav Gallant.

Decisions on requests by the State of Israel

The Chamber ruled on two requests submitted by the Israel on 26 September 2024.… leggi tutto

Autonomia: la sentenza della Corte è un macigno sulla strada di Calderoli

La Corte costituzionale ha inflitto un colpo mortale alla lettura, in funzione di spacca-Italia, della improvvida riforma del Titolo V della Costituzione approvata dal centrosinistra nel 2001.

Fare buon viso a cattivo gioco, questo è evidentemente il principio a cui si ispirano le paradossali dichiarazioni di Zaia, Calderoli e Salvini, che si sono mostrati soddisfatti per la bastonatura ricevuta dalla Corte costituzionale. Questa lettura tranquillizzante serva ad alzare una cortina di fumo per depotenziare le censure della Consulta con l’obiettivo di neutralizzarle e proseguire la navigazione verso il progetto di secessione della Lega, pervicacemente portato avanti attraverso lo strumento dell’autonomia differenziata. Tuttavia, anche se questa destra al governo ha elevato la menzogna a criterio della politica, i fatti hanno la pelle dura e non si possono cancellare.… leggi tutto

Se il modello Albania inciampa nel paese sicuro

La campagna d’Albania del Governo italiano vantata come un modello da proporre in Europa, ha subito una prima clamorosa disfatta per effetto dei provvedimenti dei giudici

La campagna d’Albania del Governo italiano che introduce una sorta di gestione esternalizzata dei flussi migratori, vantata come un modello da proporre in Europa, ha subito una prima clamorosa disfatta per effetto dei decreti emessi dal Tribunale di Roma il 18 ottobre che hanno negato la convalida del trattenimento dei primi migranti trasportati in Albania, determinandone il ritorno in Italia . Di fronte ad uno smacco così grave, c’è stata una reazione scomposta con insulti ai giudici di ministri, politici e media e minacce di reazioni istituzionali per mettere a posto i giudici. … leggi tutto

Contro la guerra è necessaria una mobilitazione permanente

26 ottobre: è importante scendere in piazza per testimoniare la voglia di pace del popolo italiano, ma non basta più invocare la pace se non si mettono a fuoco le scelte politiche concrete necessarie per contrastare le spinte belliciste.

La guerra totale è in atto, che altro deve succedere per scendere in piazza? E’ l’interrogativo posto dalla lettera di varie personalità pubblicata sul Fatto dell’11 ottobre. In realtà una profonda inquietudine attraversa la società italiana di fronte al perpetuarsi e all’estendersi delle guerre in atto in Ucraina e in Medio Oriente, ma finora non ha trovato un’espressione adeguata. Ci sono state già diverse piazze per la pace ma la politica non le ha viste (salvo il Movimento 5 Stelle e AVS) e la partecipazione è stata modesta.… leggi tutto

Processo Open Arms: Meloni e Salvini uniti a Berlino

Processo Open Arms. Non potendo negare i fatti contestati, la difesa di Salvini si basa su una impudente rivendicazione di incensurabilità della sua condotta: non si tratterebbe di un delitto (dettato da motivazioni politiche), ma di un “atto politico” non processabile.

Il processo a carico di Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per avere ostinatamente impedito di portare a termine il salvataggio di 107 migranti soccorsi dalla nave Open Arms nel Mediterraneo centrale, si avvia alle sue battute finali con l’udienza del 18 ottobre dedicata alle arringhe della difesa.

Nella storia d’Italia non si era mai verificato un processo a carico di un Ministro (ancora in carica) per reati così gravi e non si erano mai verificate tante interferenze ed intimidazioni nei confronti dei giudici, a cominciare dall’intervento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che non si è limitata ad esprimere solidarietà al suo Ministro, ma ha magnificato la condotta criminosa ascritta a Salvini e ha delegittimato l’Autorità giudiziaria procedente, dichiarando: “Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un precedente gravissimo”.… leggi tutto

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