Chi non grida per la pace….

il prossimo 23 luglio è indetta una giornata nazionale di mobilitazione in tutte le città d’Italia e d’Europa per chiedere che tacciano le armi e si avvii una conferenza di pace. Tacciano le armi, Negoziato subito! Verso una conferenza internazionale di pace

Quattro mesi di guerra e di sofferenze indicibili per i popoli coinvolti nel conflitto e non si vede alcun segnale di stanchezza, nessuna volontà di abbassare le armi da entrambe le parti. Al contrario si punta al rilancio di uno scontro armato, che appare senza limiti di tempo né di pietà per le vittime che produce. Dopo aver perduto il Donbass, quasi completamente occupato dalla Russia a prezzo di combattimenti durissimi, Zelensky ostenta sicurezza e, malgrado le perdite subite, vanta di avere un esercito di un milione di uomini pronto alla riconquista dei territori perduti nei quattro mesi di guerra, e persino quelli perduti nel 2014, grazie al fatto che presto arriveranno le potenti armi dell’Occidente.… leggi tutto

Fine guerra: mai!

Se volessimo realizzare una scheda sulle conclusioni del G7 di Elmau, dovremmo intitolarla: fine guerra mai.  Tuttavia, osserva Henri Kissinger “non si può semplicemente continuare a combattere senza un obiettivo».

Nelle schede che il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) compila per ogni detenuto è obbligatoriamente indicata la data in cui deve cessare la carcerazione. Se il detenuto è stato condannato all’ergastolo sulla scheda è indicato: fine pena mai.

Se volessimo realizzare una scheda sulle conclusioni del G7 di Elmau, dovremmo intitolarla: fine guerra mai. Del resto questa è l’unica interpretazione possibile del documento G7 Statement on Support for Ukraine. In questo documento, infatti, non è indicata nessuna prospettiva che possa portare alla cessazione delle ostilità.… leggi tutto

Nuoce gravemente all’ambiente: la guerra!

Le promesse che i grandi della terra si sono scambiate per contrastare i cambiamenti climatici a Glasgow nella Conferenza dell’ONU COP 26, sono state rapidamente archiviate. Contrastare i cambiamenti climatici richiede un forte impegno di collaborazione fra le principali economie del mondo. Tutto questo è incompatibile con la guerra.

Una siccità così intensa non si era mai vista. Nella pianura padana i fiumi sono tutti in secca, l’acqua per l’irrigazione dei campi è finita, il livello dei laghi e degli invasi si è abbassato del 40/50%. Il mare ha invaso la foce del Po in secca ed il cuneo salino è penetrato per 21 km. Nel piacentino è stata chiusa la centrale idroelettrica perché il Po non è più in grado di alimentarla. La Coldiretti avverte: “La siccità sta colpendo tutti i raccolti, dal grano agli altri cereali.leggi tutto

Referendum:considerazioni conclusive

La campagna per l’approvazione dei referendum è rimasta prigioniera dei suoi stessi miti, a cominciare da quello che, attraverso questa trama di quesiti, si attuerebbe una riforma della giustizia rendendola più giusta. Peccato che non sia stata fornita nessuna spiegazione logica

Ormai siamo arrivati alle ultime battute della campagna elettorale referendaria ed è giunto il momento di tirare le fila del dibattito che si è svolto nel nostro paese. Un dibattito caratterizzato da un’impressionante fuga dai contenuti di merito dei singoli quesiti. La campagna per l’approvazione dei referendum è rimasta prigioniera dei suoi stessi miti, a cominciare da quello che, attraverso questa trama di quesiti, si attuerebbe una riforma della giustizia (in realtà della giurisdizione penale) rendendola più giusta. Peccato che non sia stata fornita nessuna spiegazione logica dell’effetto “salvifico” derivante dall’approvazione dei singoli quesiti.… leggi tutto

Piano di pace cercasi

Abbiamo superato il novantesimo giorno di guerra senza che si intravedano soluzioni. L’Italia ha finalmente emesso un vagito presentando la bozza di un piano di pace che, timidamente, affronta le controversie sul tappeto. Le reazioni di tutte le parti sono state negative. Ma non c’è alternativa. Occorre rilanciare, sollecitando Francia e Germania a ripresentare un piano di pace comune. Subito.

Abbiamo superato il novantesimo giorno di guerra e, per dirla con Guccini: ancora tuona il cannone / ancora non è contenta/ di sangue la bestia umana.

Sono 46 i paesi che hanno partecipato qualche giorno fa al vertice on line organizzato dal Segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin, per allargare e rafforzare la Santa Alleanza creata a Ramstein il 24 aprile con la missione fornire una valanga di armamenti che consentano all’Ucraina di proseguire la guerra per mesi o per anni, fino a conseguire la vittoria.… leggi tutto

La svolta di Ramstein

Dopo 34 anni dal disastro dell’Airshow Flugtag ’88, la maledizione di Ramstein ha colpito di nuovo, ma questa volta le conseguenze sono imprevedibili ed enormemente più gravi.

Una maledizione grava sulla base NATO di Ramstein in Germania. Da quando il 28 agosto 1988 durante l’Airshow Flugtag ’88, nel corso di un’esibizione della pattuglia acrobatica italiana si verificò una collisione fra i tre Aermacchi MB 339 delle frecce tricolori, uno dei quali cadde sulla folla causando 67 vittime e 346 feriti tra gli spettatori. Morirono anche i tre piloti, uno dei quali, il tenente colonnello Ivo Nutarelli, era un testimone chiave della strage di Ustica perché  la sera del 27 giugno 1980 si trovava in volo sul Tirreno meridionale ed aveva assistito alla battaglia aerea che aveva portato all’abbattimento del DC9 in volo da Bologna a Palermo.… leggi tutto

25 aprile: la Resistenza insegna la lotta per la pace

il 25 aprile è stata una grande occasione collettiva non solo per fare memoria ma anche per interrogare quella memoria, renderla attuale, leggerla alla luce dei drammi che angosciano il nostro tempo per cercare delle risposte.

Anche quest’anno abbiamo celebrato il 25 aprile, ricorrenza della insurrezione nazionale e della vittoria della Resistenza italiana contro il nazifascismo, ma non è stata una festa che ha unito tutti gli italiani sotto il segno della liberazione. Al di fuori di ogni retorica celebrativa, gli echi sordi della guerra che sconvolge l’Europa orientale hanno oscurato il cielo del 25 aprile e hanno pesato nelle cerimonie e nelle manifestazioni, percorse da sentimenti contrastanti. E’ stata una grande occasione collettiva non solo per fare memoria ma anche per interrogare quella memoria, renderla attuale, leggerla alla luce dei drammi che angosciano il nostro tempo per cercare delle risposte.… leggi tutto

FERMATEVI: LA GUERRA E’ UNA FOLLIA

La marcia straordinaria per la Pace Perugia Assisi ntroduce un linguaggio nuovo che postula una riconversione della politica e l’abbandono delle categorie che hanno costruito il conflitto e insediato l’inimicizia fra i popoli.

Siamo arrivati al sessantesimo giorno di guerra. La guerra non si è fermata un istante, neppure dopo che il segretario generale Antonio Guterres aveva chiesto quattro giorni di tregua in occasione della Pasqua ortodossa. Anzi la violenza bellica è salita di tono. E’ partita una massiccia offensiva della Russia nel Donbass contrastata da un’esercito sempre più agguerrito per il flusso di rifornimenti ed armi pesanti ricevuto dalla NATO. Avanza la strage di vite innocenti, le città si trasformano in cimiteri mentre sullo sfondo rimane sempre la minaccia della guerra mondiale e la catastrofe atomica.… leggi tutto

La giornata della memoria…perduta!

Mentre l’UNICEF ci informa che 4,8 milioni di bambini ucraini sono stati costretti a lasciare le loro case, in Italia viene istituita la giornata della memoria per celebrare l’avventura del corpo di spedizione italiano in Russia al seguito della Germania nazista

Questa settimana l’UNICEF ci informa che dall’inizio della guerra quasi due terzi dei bambini ucraini (4,8 milioni su 7,5 milioni) sono stati sfollati: “Sono stati costretti a lasciarsi tutto alle spalle: le loro case, le loro scuole e spesso i loro familiari. I bambini non accompagnati sono esposti a maggiori rischi di violenza, abuso, sfruttamento e tratta. Anche le donne affrontano rischi di questo tipo”, Scrive Manuel Fontaine, Direttore Programmi dell’Unicef. Sempre i numeri dicono che da quando Putin ha dato avvio all’invasione dell’Ucraina, almeno 186 bambini sono stati uccisi dalle truppe russe e 344 feriti.… leggi tutto

Agli orrori della guerra non si risponde con la guerra

Di fronte ai massacri scoperti in questi giorni l’intervento di una giurisdizione internazionale è indispensabile per evitare che la reazione a questi orrori alimenti vendette o punizioni collettive. Ai crimini di guerra non si risponde con la guerra

“La guerra è un assassinio di massa, la più grande disgrazia della nostra cultura; […] garantire la pace mondiale dev’essere il nostro principale obiettivo politico, un obiettivo molto più importante della scelta tra democrazia e dittatura, o tra capitalismo e socialismo”.

Così si esprimeva Hans Kelsen nella prefazione al suo libro Peace Through Law, scritto nel 1944.

Le immagini e le notizie che ci giungono da Bucha, da Borodyanka, da Irpin, al di là dell’orrore, ci confermano ancora una volta la verità di questo assioma.… leggi tutto

Facebook