Afghanistan Papers

Per quanto possa essere deprecabile la sprovvedutezza dell’amministrazione americana che ha ritirato le truppe senza minimamente prevedere lo sfacelo che ne sarebbe seguito, bisogna riconoscere a Biden l’onestà intellettuale di avere sbugiardato la favola dell’intervento umanitario volto a portare libertà e prosperità al popolo afghano e a liberare le donne dall’oppressione della sharia in versione talebana.

Il disastroso esito dell’intervento militare dell’Occidente in Afghanistan continua a suscitare emozioni intense, scandite dalle immagini della folla dei disperati che si accalcano intorno all’aeroporto di Kabul in cerca di salvezza attraverso la fuga, mentre le lancette dell’orologio si avvicinano inesorabilmente al 31 agosto, quando l’aeroporto sarà riconsegnato ai Talebani.

Come se non bastasse, c’è stato anche l’estremo oltraggio del doppio attentato kamikaze dell’ISIS che ha mietuto decine di vittime aggiungendo morte alla disperazione.  

In questo momento, come ha rilevato anche Paolo Mieli su Corriere di ieri, nel pianeta politico infuriano le polemiche e gli sberleffi contro il Presidente Biden a cui i politici nostrani impartiscono lezioni di geopolitica e di strategia militare.… leggi tutto

Fuga dall’Afganistan

Della tragica fine della guerra degli Usa e della Nato in Afghanistan si è ormai detto (quasi) tutto. Ma a restare sullo sfondo è la questione fondamentale: perché non è possibile capire la fine di un conflitto se non si parte dal suo inizio. Che nel caso specifico fu una guerra ingiusta e fuori dal diritto internazionale.

Dal 15 agosto la bandiera dei Talebani sventola sul pennone del palazzo presidenziale di Kabul. In una sola settimana le istituzioni politiche e militari dello Stato fantoccio, messo su dagli americani e sostenuto dalla NATO, si sono squagliate come neve al sole.

Un esercito di 300.000 uomini, dotato di armi ed equipaggiamenti moderni si è arreso agli insorti senza colpo ferire. A ben vedere è stato meglio così perché ciò che era inevitabile, il cambio di regime, è avvenuto senza ulteriore spargimento di sangue.… leggi tutto

Parigi brucia?

Nell’agosto del 1944 Parigi fu risparmiata dal fuoco, ma oggi un fuoco molto più esteso minaccia non una singola città ma la terra intera.

Parigi brucia? E’ il titolo di un film del regista francese Renè Clement (1966) che narra del fallimento del piano di Adolf Hitler di ridurre Parigi in cenere, dovuto agli scrupoli del governatore militare tedesco, il generale Dietrich von Choltitz e all’azione intelligente della resistenza francese.

Nell’agosto del 1944 Parigi fu risparmiata dal fuoco, ma oggi un fuoco molto più esteso minaccia non una singola città ma la terra intera. Epifenomeni di questo fuoco che minaccia la terra sono le centinaia d’incendi che, in questa settimana rovente in cui la temperatura ha raggiunto nel nostro Paese punte di 48,8 gradi, stanno devastando il Sud e le isole, mentre sulle altre sponde del Mediterraneo il fuoco devasta la Grecia continentale e le isole e infligge ferite gravissime all’Algeria dove sono morti 25 pompieri.… leggi tutto

Verità e giustizia

La memoria della strage di Bologna ci richiama alla necessità di fare piena luce sulle stragi che hanno insanguinato l’Italia, a cominciare da quella di Piazza Fontana

Anche quest’anno è venuto il 2 agosto.

Anche quest’anno il popolo di Bologna si è stretto attorno al dolore dei familiari delle 85 vittime della strage del 2 agosto e si è raccolto in un corteo aperto da un grande striscione: Bologna non dimentica.

Anche quest’anno l’associazione dei familiari delle vittime per bocca del suo Presidente, Paolo Bolognesi, ha chiesto verità e giustizia e che sia fatta piena luce, non solo sugli esecutori materiali, per i quali sono ancora in corso due processi, ma sui mandanti occulti della strage annidati in livelli istituzionali.… leggi tutto

Salvati tu che hai un sogno

Dal 2017, anno della firma da parte del nostro Governo del Memorandum con la Libia, oltre alla strage di innocenti in mare, assistiamo all’ intervento della cosiddetta Guardia costiera libica, finanziata con risorse italiane e della Ue, che ha operato respingimenti riconducendo più di 60 mila persone nei centri di detenzione governativi e soprattutto, fatto ancor più grave, in quelli gestiti dalle milizie paramilitari.

Mentre la nave Ocean Viking continua a navigare a vuoto in attesa che qualcuno le indichi un porto di sbarco per i 572 naufraghi stremati raccolti nel Mediterraneo centrale, si è tenuta mercoledì scorso al Senato una conferenza stampa con la quale è stato presentato l’appello che 29 organizzazioni laiche e religiose hanno rivolto al Presidente Draghi, chiedendogli di fermare la strage nel Mediterraneo e cancellare il memorandum con la Libia. Alla vigilia del dibattito parlamentare sul rifinanziamento delle missioni militari italiane è emerso che il Governo italiano ha deciso di incrementare i fondi concessi alla c.d.… leggi tutto

Genova per noi

Genova per loro rappresentò l’occasione per consolidare il nuovo ordine economico internazionale e inaugurare un nuovo modello di gestione dell’ordine pubblico e di repressione delle opposizioni funzionale al nuovo ordine.

«La più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale.» 

Così si esprimeva Amnesty International in un rapporto del 21 luglio 2006 che faceva il punto, a 5 anni di distanza, degli straordinari avvenimenti verificatisi a Genova dal 19 al 22 luglio 2001 in occasione del vertice del G8. 

Le incredibili violenze delle forze di polizia contro il corteo pacifico ed autorizzato delle tute bianche, la “macelleria messicana” compiuto alla scuola Diaz, le torture “turche” praticate nella caserma di Bolzaneto contro centinaia di manifestanti arbitrariamente arrestati, sono state ampiamente evidenziate dai documenti video e fotografici dell’epoca, dalle numerose testimonianze raccolte dalla stampa ed infine indagate nei procedimenti giudiziari penali, civili e contabili che ne sono seguiti.… leggi tutto

Una nota stonata

la nota vaticana,costituisce un’ingerenza inaccettabile nella libertà di autodeterminazione del Parlamento italiano perchè il riferimento all’Accordo di revisione del Concordato è del tutto pretestuoso.

Ha suscitato grande stupore la nota verbale che la Segreteria di Stato vaticana ha consegnato il 17 giugno scorso all’ambasciatore italiano presso la Santa Sede relativa alla legge sul contrasto alle discriminazioni fondate sul sesso in discussione al Senato. Questo passo si pone fuori dal dibattito politico culturale che si sviluppa liberamente nel nostro paese ogni volta che il Parlamento affronta temi eticamente sensibili nel quale la Chiesa e le varie formazioni sociali di ispirazione cattolica intervengono attivamente.  Qui vengono in gioco i rapporti di forza fra gli Stati, regolati dai trattati internazionali.… leggi tutto

Il summit di Ginevra e l’alibi dei diritti umani

quello che ci colpisce di più è l’uso spregiudicato della retorica dei diritti umani e i falsi peana alle regole dello Stato di diritto. Nei lavori del G7, ma soprattutto nel summit della NATO è stata rilanciata la favola delle Democrazie (identificate nei paesi occidentali e e nei loro alleati) che intensificano la loro cooperazione per contenere le Dittature (identificate nella Russia e nella Cina), a difesa dei diritti e delle regole dello Stato di diritto.

“Riaffermiamo il principio secondo cui una guerra nucleare non può essere vinta e non deve essere mai combattuta”

Questa dichiarazione comune probabilmente è il principale aspetto positivo del vertice di Ginevra fra Biden e Putin.

Assieme al ritorno degli ambasciatori, la stabilizzazione del confronto strategico nucleare, con l’annuncio di  Biden della volontà di rinnovare per 5 anni New Start, l’accordo di dissuasione sulle armi strategiche, rappresenta una frenata del processo di guerra fredda a cui lo stesso Biden aveva dato un rinnovato impulso dopo il suo avvento alla Casa Bianca.… leggi tutto

Hina, Saman e le altre

questo delitto è tanto più inquietante perché non è frutto soltanto di devianza individuale, cioè della malvagità dei suoi autori, ma è maturato in un contesto culturale che ha legittimato, giustificato ed incoraggiato la furia omicida.

Un’onda di indignazione ha percorso il nostro paese quando sono emerse le terribili circostanze in cui si è consumata l’uccisione della giovanissima Saman Abbas da parte dei suoi familiari. Ha scritto Corradino Mineo: “Una ragazza è stata strangolata, il suo corpo nascosto, perché voleva vivere e amare. Trovo imperdonabile tacere (..) Bestie spietate l’hanno uccisa. Bestie con un attributo maschile tra le gambe, che invocano tradizione e religione per affermare il loro potere. Scovarle e arrestarle.” Non c’è dubbio che i campioni di ferocia e di viltà che hanno spento per sempre il sorriso di questa ragazza che chiedeva solo di vivere e amare come tutte le sue coetanee, debbano essere scovati e sottoposti ai rigori della legge.… leggi tutto

I Leoni del referendum

Le giaculatorie della Lega con le ricorrenti richieste di pene più severe e di trattamenti penali più afflittivi e di riduzione delle garanzie giudiziarie, sono rivolte esclusivamente nei confronti dei soggetti deboli (immigrati, rom, clochard), ad esse fa da contrappeso una accanita resistenza quando l’azione giudiziaria lambisce i colletti bianchi o il ceto politico

Con il deposito, avvenuto ieri, dei quesiti in Cassazione è iniziato il percorso dei sei referendum sulla giustizia promossi dal partito radicale e dalla Lega. Ci si potrebbe stupire di una iniziativa congiunta da parte di forze politiche che esprimono opzioni politico-culturali profondamente differenti sui temi della giustizia e dei diritti dei cittadini; opzioni che secondo un linguaggio corrente, vengono qualificate con le espressioni contrapposte di giustizialismo/garantismo. Si tratta di qualificazioni tanto imprecise quanto scorrette. In realtà il c.d. “giustizialismo” della Lega (e di Fratelli d’Italia) e il c.d.… leggi tutto

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