Caro Guardacoste ti scrivo

Gli annunci del nostro Ministro dell’interno sull’intenzione di procedere al censimento degli zingari, con la precisazione che “gli italiani purtroppo ce li dobbiamo tenere”, fra i tanti commenti che hanno suscitato, hanno avuto il merito di far riemergere dall’oblio una bella poesia di Martin Niemoller che ci ricorda i pericoli dell’indifferenza di fronte al progressivo degrado della società verso la dittatura.

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.leggi tutto

Prima presero gli zingari

Gli annunci del nostro Ministro dell’interno sull’intenzione di procedere al censimento degli zingari, con la precisazione che “gli italiani purtroppo ce li dobbiamo tenere”, fra i tanti commenti che hanno suscitato, hanno avuto il merito di far riemergere dall’oblio una bella poesia di Martin Niemoller che ci ricorda i pericoli dell’indifferenza di fronte al progressivo degrado della società verso la dittatura.

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.leggi tutto

Acquarius: la nave del nostro disonore

Non si è ancora conclusa la vicenda della nave Aquarius con a bordo 629 profughi a cui è stato vietato lo sbarco nei porti italiani e reindirizzata verso il porto di Valencia dopo l’assenso del nuovo governo socialista spagnolo. Quello che mi colpisce, più che la decisione illegale di chiudere i porti alle navi delle ONG che effettuano il salvataggio dei naufraghi nel Mediterraneo, espediente a cui anche il ministro Minniti cercò di far ricorso, è il coro di consenso che si è diffuso nella pancia del nostro paese.… leggi tutto

Gerusalemme: la porta girevole

Quando il 5 dicembre dello scorso anno, con orgoglio, Donald Trump annunciò che avrebbe trasferito a Gerusalemme l’ambasciata americana, tutti hanno avvertito che questo irresponsabile strappo alla legalità internazionale avrebbe gettato ulteriore benzina sul fuoco del conflitto politico e religioso fra Israele ed il mondo arabo-musulmano, che costituisce il motore primo, la madre di tutte le guerre che sconvolgono il Medio Oriente.

Quando il 14 maggio l’ambasciata è stata aperta in gran pompa a Gerusalemme ed è stata battezzata da Ivana Trump, allora è emerso il vero significato di quesuta to atto.… leggi tutto

L’apocalisse annunciata

Confesso che quando martedì sera ho visto la faccia supponente di Donald Trump che annunciava in diretta TV la fuoriuscita unilaterale degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare iraniano del 2015, ho avvertito di nuovo lo strepitio degli zoccoli e gli orribili nitriti dei cavalli dei quattro Cavalieri citati nell’Apocalisse: Morte, Carestia, Pestilenza e Guerra. Quello a cui abbiamo assistito è un annuncio di guerra e di morte. Non può avere nessun altro significato.

Anche in questo caso la menzogna è la levatrice della guerra.… leggi tutto

Il senso del 25 aprile

Ogni anno celebriamo il 25 aprile; ogni anno si alza la bandiera della Resistenza; ogni anno tutto sembra rituale, ma ogni anno è diverso. Ogni anno ci troviamo di fronte allo stesso dilemma: è una festa rievocativa per fare memoria di un passato ormai passato che non ha più nulla da dire, oppure dobbiamo guardare al passato per capire l’oggi e cogliere un messaggio per il nostro futuro?

E’ un interrogativo che è emerso già pochi anni dopo la liberazione. In un discorso tenuto al teatro lirico di Milano, il 28 febbraio 1954, Piero Calamandrei così affrontava il tema: “In queste celebrazioni che noi facciamo nel decennale della Resistenza, di fatti e di figure di quel tempo, noi ci illudiamo di essere qui, vivi, che celebriamo i morti.… leggi tutto

L’avvenire ormai è quasi passato

Dopo la strage dei mercatini di Natale avvenuta a Berlino la sera di lunedì, torna alla mente lo storico discorso con il quale il Presidente Kennedy il 26 giugno del 1963 incoraggiava gli abitanti di Berlino a non perdere la speranza  di fronte a circostanze storiche drammatiche, dichiarandosi anche lui berlinese: Ich bin ein Berliner.

Berlino è proprio la città dove la guerra fredda ha determinato il massimo della tensione fra i due blocchi e dove la caduta del muro, il 7 novembre del 1989, ha sancito la fine della guerra e l’inizio di una nuova era che preannunciava un avvenire di pace, libertà e fratellanza fra i popoli.… leggi tutto

Gerusalemme, la città oltraggiata

Quando le televisione ci ha fatto vedere il volto soddisfatto di Trump che mostrava urbi et orbi il decreto imperiale con il quale, stracciando le risoluzioni dell’ONU, ha riconosciuto Gerusalemme quale capitale di Israele, disponendo il trasferimento nella città santa dell’ambasciata americana, mi è venuta in mente la drammatica scena iniziale del film “I quattro cavalieri dell’apocalisse”, girato nel 1962 da Vincente Minnelli.

In Argentina un anziano patriarca, Madariaga, riunisce i suoi discendenti che hanno dato vita ad un ramo francese e ad un ramo tedesco della famiglia.… leggi tutto

Ventisei Madonne Nere

E’ strano che, mentre su tutti i media cresce l’indignazione per delle molestie sessuali che hanno dovuto subire 20 o 30 anni fa delle giovani attrici per intraprendere una carriera brillante e super pagata, nessuna attenzione, se non qualche striminzita nota di cronaca, è stata dedicata ad una tragedia ben più grave che si è consumata pochi giorni fa quasi sotto i nostri occhi. 

E’ arrivata il 5 novembre nel porto di Salerno la nave militare spagnola Cantabria che aveva a bordo oltre 375 migranti recuperati due giorni prima in mezzo al Mediterraneo; insieme a loro, oltre nove donne in stato di gravidanza, c’erano i cadaveri di 26 donne morte durante la traversata.… leggi tutto

Un giurista dalla parte dell’umanità

E’ passata una settimana da quando Stefano Rodotà ci ha lasciato. E’ stata profondissima l’emozione che ha colpito, nei vari ambienti, tutte le persone che hanno avuto il privilegio di incontrare nel loro percorso di vita l’insegnamento, la passione, l’intelligenza, l’umanità viva di quest’uomo che si staglia come un gigante: Gulliver, nel paese dei lillipuziani.

Stefano Rodotà era un maestro di diritto, ma – per tanti di noi – è stato anche un maestro di vita.

Nella cerimonia funebre che si è svolta alla Sapienza il 26 giugno sono stati ricordati i titoli accademici, la vastità e profondità del suo sapere che non conosceva confini.… leggi tutto

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