La sottile linea nera

Come in Turchia adesso anche in Israele tutti coloro che lottano contro la violazione dei diritti umani, se palestinesi, vengono qualificati come terroristi e sottoposti a persecuzione. Sono questi gli esempi ultimi è più gravi di un’onda nera che dalla Polonia, all’Ungheria, alla Turchia a Israele, sta travolgendo la democrazia, rinnegando quelle conquiste di civiltà scritte nelle Carte dei diritti, che sono il frutto più prezioso della lezione della Storia.

La sottile linea rossa è un film del regista americano Terrence Malick, girato nel 1998, che, uscendo fuori da ogni retorica, ci mette di fronte all’orrore della guerra del pacifico come metafora della follia di ogni guerra. Gli eventi di questa settimana ci mettono di fronte ad altri disastri, per fortuna meno sanguinosi, ma gravidi di conseguenze negative e fanno emergere un filo diretto, una sottile linea nera, che collega Istambul  a Gerusalemme.

Ha suscitato clamore lo schiaffo che il nuovo sultano della Turchia ha inferto ai principali paesi occidentali dichiarando di voler espellere gli ambasciatori di Stati Uniti, Francia e Germania.… leggi tutto

Uno spettro si aggira per l’Europa

Sono passati 100 anni da quando le squadracce assaltavano le sedi dei sindacati dei lavoratori e le davano alle fiamme, questa volta non sono state usate le pistole e la sede della CGIL non è stata data alle fiamme, però quello che conta è il significato simbolico, che fa rivivere il messaggio antico.

Ma non è lo spettro del comunismo che, secondo Carlo Marx, nel 1848 metteva in agitazione il papa e lo zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi. Piuttosto si tratta di uno spettro che evoca un male antico che nel secolo scorso si è manifestato nella sua massima potenza e che non si è del tutto sopito, come ci ammonisce una icastica poesia di Bertold Brecht “E voi, imparate che occorre vedere/ e non guardare in aria; occorre agire/ e non parlare.… leggi tutto

Caso Lucano: la giustizia rovesciata

Sconcerto ed incredulità ha suscitato la sentenza del Tribunale di Locri che il 30 settembre ha condannato alla pena di 13 anni e due mesi di reclusione l’ex sindaco di Riace a cui è stata contestata una serie impressionante di delitti, tutti collegati a quell’attività di accoglienza ed integrazione dei migranti che ha costituito un esempio ed un modello apprezzato in tutto il mondo.

Sconcerto ed incredulità ha suscitato la sentenza del Tribunale di Locri che il 30 settembre ha condannato alla pena di 13 anni e due mesi di reclusione l’ex sindaco di Riace a cui è stata contestata una serie impressionante di delitti, tutti collegati a quell’attività di accoglienza ed integrazione dei migranti che ha costituito un esempio ed un modello apprezzato in tutto il mondo.
Si tratta di “una pagina nera nella storia della Repubblica”, ha osservato il costituzionalista Massimo Villone, mentre il filosofo del diritto Luigi Ferrajoli ha parlato di sentenza scandalosa, espressione di una forma di settarismo giudiziario, da cui potrebbe anche “derivare un danno al senso morale del paese”.… leggi tutto

Le tribù di Israele

Secondo l’ex Presidente della Repubblica, Reuven Rivlin, Israele è diventato un paese di minoranze profondamente diverse, articolate in quattro tribù

Intervenendo da remoto alla 76 sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il presidente dell’Anp Abu Mazen venerdì scorso ha intimato: «Israele ha un anno di tempo per ritirarsi dai Territori palestinesi occupati nel 1967», minacciando di rivolgersi alla Corte penale internazionale e di revocare il riconoscimento di Israele da parte dell’Olp avvenuto dopo la firma degli Accordi di Oslo. L’occupazione israeliana «impedisce il raggiungimento di una soluzione a due Stati», ha spiegato Abu Mazen aggiungendo che, se non ci saranno cambiamenti, la comunità internazionale e le circostanze sul campo «imporranno diritti politici uguali per tutti sulla terra della Palestina storica, all’interno di un unico Stato».… leggi tutto

Scrutare i segni dei tempi

Dopo la caduta di Kabul ci sono i primi segnali di cambiamento. Siamo tornati al tavolo della comunità internazionale per voltare pagina, ha detto Biden

Abbiamo osservato che la caduta di Kabul e la fuga degli Stati Uniti e dei loro alleati dall’Afghanistan il 31 agosto 2021, è un evento che ha un valore simbolico epocale, come lo fu il crollo del muro di Berlino il 9 novembre 1989. E’ un evento che segna una svolta nella storia ed apre la strada ad una nuova era. Adesso se ne cominciano a vedere i primi timidi segnali. “Siamo tornati al tavolo della comunità internazionale per voltare pagina” ha affermato il Presidente degli Stati Uniti nel suo discorso del 21 settembre alla 76 sessione dell’Assemblea generale dell’ONU.… leggi tutto

SE IL MORBO TI ACCORCIA LA VITA….

Con il green pass l’obbligo di vaccinazione viene introdotto in modo morbido. Una versione forte ed estesa del green pass si presta a molteplici controindicazioni che devono essere discusse.

La fotografia più nitida di quell’annus horribilis che è stato il 2020 è contenuta nel rapporto ISTAT BES 2020 (il benessere equo e sostenibile in Italia) pubblicato nel marzo di quest’anno. Il rapporto affronta dodici capitoli (fra cui la salute, l’istruzione, il lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico ed altri) che dovrebbero fornire gli indicatori del nostro grado di benessere. Ad onta del suo titolo il rapporto più che del benessere ci informa sul malessere che ha colpito la società italiana sull’onda della pandemia.… leggi tutto

Se la storia volta pagina

La caduta di Kabul è un evento epocale che rappresenta una svolta nella Storia come lo fu il crollo del muro di Berlino

La caduta di Kabul e la fuga degli Stati Uniti e dei loro alleati dall’Afghanistan il 31 agosto 2021, è un evento che ha un valore simbolico epocale, paragonabile soltanto al crollo del muro di Berlino il 9 novembre 1989. L’evento del 1989 segnò la fine di un’epoca, la fine del mondo bipolare, del confronto politico, strategico e militare fra le due superpotenze uscite vincitrici dalla seconda guerra mondiale che aveva congelato le nazioni nella morsa della guerra fredda. L’abbandono dell’Afghanistan, come ha scritto Raniero La Valle “rappresenta invece il fallimento della risposta dell’Occidente alla caduta del comunismo e dell’ordine bipolare, e segna la fine del nuovo ordine globale.… leggi tutto

Afghanistan Papers

Per quanto possa essere deprecabile la sprovvedutezza dell’amministrazione americana che ha ritirato le truppe senza minimamente prevedere lo sfacelo che ne sarebbe seguito, bisogna riconoscere a Biden l’onestà intellettuale di avere sbugiardato la favola dell’intervento umanitario volto a portare libertà e prosperità al popolo afghano e a liberare le donne dall’oppressione della sharia in versione talebana.

Il disastroso esito dell’intervento militare dell’Occidente in Afghanistan continua a suscitare emozioni intense, scandite dalle immagini della folla dei disperati che si accalcano intorno all’aeroporto di Kabul in cerca di salvezza attraverso la fuga, mentre le lancette dell’orologio si avvicinano inesorabilmente al 31 agosto, quando l’aeroporto sarà riconsegnato ai Talebani.

Come se non bastasse, c’è stato anche l’estremo oltraggio del doppio attentato kamikaze dell’ISIS che ha mietuto decine di vittime aggiungendo morte alla disperazione.  

In questo momento, come ha rilevato anche Paolo Mieli su Corriere di ieri, nel pianeta politico infuriano le polemiche e gli sberleffi contro il Presidente Biden a cui i politici nostrani impartiscono lezioni di geopolitica e di strategia militare.… leggi tutto

Fuga dall’Afganistan

Della tragica fine della guerra degli Usa e della Nato in Afghanistan si è ormai detto (quasi) tutto. Ma a restare sullo sfondo è la questione fondamentale: perché non è possibile capire la fine di un conflitto se non si parte dal suo inizio. Che nel caso specifico fu una guerra ingiusta e fuori dal diritto internazionale.

Dal 15 agosto la bandiera dei Talebani sventola sul pennone del palazzo presidenziale di Kabul. In una sola settimana le istituzioni politiche e militari dello Stato fantoccio, messo su dagli americani e sostenuto dalla NATO, si sono squagliate come neve al sole.

Un esercito di 300.000 uomini, dotato di armi ed equipaggiamenti moderni si è arreso agli insorti senza colpo ferire. A ben vedere è stato meglio così perché ciò che era inevitabile, il cambio di regime, è avvenuto senza ulteriore spargimento di sangue.… leggi tutto

Parigi brucia?

Nell’agosto del 1944 Parigi fu risparmiata dal fuoco, ma oggi un fuoco molto più esteso minaccia non una singola città ma la terra intera.

Parigi brucia? E’ il titolo di un film del regista francese Renè Clement (1966) che narra del fallimento del piano di Adolf Hitler di ridurre Parigi in cenere, dovuto agli scrupoli del governatore militare tedesco, il generale Dietrich von Choltitz e all’azione intelligente della resistenza francese.

Nell’agosto del 1944 Parigi fu risparmiata dal fuoco, ma oggi un fuoco molto più esteso minaccia non una singola città ma la terra intera. Epifenomeni di questo fuoco che minaccia la terra sono le centinaia d’incendi che, in questa settimana rovente in cui la temperatura ha raggiunto nel nostro Paese punte di 48,8 gradi, stanno devastando il Sud e le isole, mentre sulle altre sponde del Mediterraneo il fuoco devasta la Grecia continentale e le isole e infligge ferite gravissime all’Algeria dove sono morti 25 pompieri.… leggi tutto

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