La Costituzione non si può uccidere

Dopo un lungo attacco al diritto, alla giustizia e alla libertà d’informazione una maggioranza estranea alla storia, alla cultura ed ai valori della Resistenza, sta per portare a termine l’attacco finale alla Costituzione italiana.

Il disegno di riforma della II parte della Costituzione che oggi viene approvato in prima lettura dal Senato è un progetto eversivo che getta alle ortiche la Costituzione nata dalla Resistenza, cancellando il suo frutto principale: l’ordinamento democratico.

Al suo posto viene introdotto un ordinamento fondato sul Governo (personale) del Primo Ministro, al quale vengono attribuiti poteri superiori a quelli che la legge del 24 dicembre 1925 (Attribuzioni e Prerogative del Capo del Governo, Primo Ministro) attribuì a Mussolini, instaurando il regime fascista, che gli studiosi dell’epoca consideravano una forma di governo basata sul primato del Primo Ministro.… leggi tutto

Giustizia per Nicola Calipari

“Incriminare qualcuno per omicidio in Vietnam è come fare una multa per eccesso di velocità ad Indianapolis.” Così si esprimeva il capitano Willard (alias Martin Sheen) in Apocalipse now a proposito dell’accusa sollevata dai comandi militari americani contro il maggiore Kurtz.

La citazione si attaglia perfettamente anche al far west iracheno dove le pattuglie americane sparano contro chiunque, naturalmente nel rispetto delle “regole d’ingaggio” e senza discriminazioni di sesso, di religione o di nazionalità, In questa situazione, che qualcuno venga incriminato per omicidio e tentato omicidio plurimo può apparire altrettanto pazzesco quanto l’incriminazione del mitico maggiore Kurtz .… leggi tutto

La Carta stravolta

E’ cominciata silenziosamente in senato la discussione sul progetto governativo di revisione costituzionale già approvato dalla camera in una prima lettura nello scorso ottobre. Si tratta chiaramente, per le sue dimensioni e per lo stravolgimento progettato, di una nuova costituzione, promossa da una coalizione di forze – Alleanza nazionale, Forza Italia e Lega nord – nessuna delle quali ha partecipato alla formazione della Costituzione attuale. Il senso politico dell’operazione è chiaro. Ciò che si vuole realizzare è una completa rottura della continuità costituzionale al fine di rifondare la Repubblica sulle forze che alla Costituzione del ’48 e alla sua origine antifascista furono estranee od ostili.… leggi tutto

Niente scuse, il Colle ha detto no

Il rinvio alle camere da parte del presidente Ciampi della legge delega di riforma dell’ordinamento giudiziario dimostra che la Costituzione italiana è ancora vigente e che i suoi meccanismi di garanzia stanno svolgendo la loro funzione per contrastare le deviazioni e gli abusi della maggioranza. Perché se c’è una legge palesemente incostituzionale, anzi che incide sul disegno di articolazione dei poteri come previsto dalla Costituzione, questa è proprio la riforma della giustizia proposta dal ministro Castelli. Il messaggio di Ciampi, malgrado la lettura fuorviante e palesemente riduttiva fatta dagli esponenti della maggioranza, mette i piedi nel piatto e scompagina l’intera impostazione della riforma facendo emergere la palese incostituzionalità non di questo o di quel punto, ma dell’intero disegno.… leggi tutto

Ancora una Rambouillet

L’approvazione della , votata all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza l’8 novembre 2002, rappresenta uno snodo fondamentale nella costruzione del contesto giuridico e politico nel quale saranno inseriti gli eventi futuri.

Andando al di la dei commenti affrettati della prima ora, la Risoluzione deve essere letta approfonditamente, anche in controluce, per capire quale scenario delinea, se legittima o al contrario ostacola o imbriglia l’azione militare programmata dall’amministrazione americana contro l’Irak In particolare occorre chiedersi, se, approvando, con alcune modifiche, il testo proposto agli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, il Consiglio di Sicurezza abbia riportato nella mani delle Nazioni Unite la gestione della crisi, ovvero abbia accentuato la delega, fornendo un’alibi o una copertura giuridica alla guerra preventiva di Bush.… leggi tutto

Il processo SME come il Processo Matteotti?

L’istanza di remissione del processo Sme-Ariosto, lungamente preannunziata dalle televisioni e dai giornali di proprietà dell’imputato, ed alla fine depositata nei giorni scorsi, non è il lecito esercizio di una facoltà processuale, compiuta dal cittadino Berlusconi, come qualcuno incautamente ha dichiarato. Infatti se il codice di rito (art. 45) riconosce all’imputato la facoltà di chiedere la rimessione del processo “quando la sicurezza o l’incolumità pubblica, ovvero la libertà di determinazione delle persone che partecipano al processo sono pregiudicate da gravi situazioni locali tali da turbare lo svolgimento del processo”, è ben vero che costituisce un illecito processuale il ricorso abusivo a tale facoltà.… leggi tutto

L’Italia riesuma le leggi di guerra

Un comandante italiano a Kabul che fa passare per le armi una presunta spia è un assassino o un legittimo combattente? Picchiare un taleban è un crimine o un atto non punibile per mancanza di “reciprocità dello Stato nemico” sul trattamento dei prigionieri? Diffondere notizie diverse da quelle ufficiali o scrivere che la guerra fa schifo è libertà di stampa o reato militare? Questione di interpretazione: in onore di Enduring Freedom torna il codice penale militare di guerra sepolto nel ’45.… leggi tutto

Afganistan – Non è ammissibile una guerra di legittima difesa

La nuova guerra, è impossibile negarlo, nasce da un atto di terrorismo che, per la prima volta nella storia moderna ha assunto una dimensione catastrofica paragonabile soltanto ad un massiccio attacco bellico. L’attacco contro il Pentagono e le Torri Gemelle di New York, infatti, ha provocato, in poche ore, una quantità di vittime equivalente a quella provocato, in Jugoslavia, dai 78 giorni di bombardamenti della NATO durante la guerra del 1999.

Secondo le nostre categorie tradizionali di pensiero, non v’è dubbio che l’attacco alla torri non è un atto di guerra bensì un atto di terrorismo, poiché la guerra è una istituzione del diritto internazionale che nasce dall’esercizio di una facoltà strettamente inerente al potere sovrano degli Stati.… leggi tutto

La Carta Europea della solidarietà

La Convenzione di 62 esperti incaricata di scrivere una Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea ha tempestivamente concluso i suoi lavori. Il testo della Carta – sul quale in ottobre a Biarritz e in dicembre a Nizza dovranno pronunciarsi i 15 governi della comunità – rispetto al progetto reso noto in luglio, presenta numerosi, significativi, miglioramenti. E’ certamente superfluo discutere oggi se anche il testo di luglio fosse un ragionevole compromesso e una difendibile base, nel complesso, per promuovere un “modello sociale europeo”.… leggi tutto

Un colpo di Stato internazionale

L’ aspetto moralmente più indecoroso della guerra della Nato contro la Federazione jugoslava è il fatto che essa continui ad essere giustificata come “guerra etica”, o “umanitaria” o “per i diritti umani”.Gli argomenti morali espressi da queste contraddizioni in termini vanno tuttavia presi sul serio. Innanzitutto perché su di essi si basa il consenso dell’opinione pubblica occidentale, necessario nelle nostre democrazie per rendere accettabile la guerra. In secondo luogo perché sul consenso alla “guerra etica” o “per i diritti” e sul mutamento del senso comune intorno al loro rapporto con la guerra e con la pace, si fonda la riuscita del vero colpo di stato internazionale e volto a sostituire la Nato all’Onu come garante dell’ordine internazionale.… leggi tutto

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