Comprendo l’inquietudine dell’opinione pubblica e l’allarme delle famiglie che hanno dei giovani che sono impegnati o sono stati impegnati nelle missioni in Bosnia e in Kosovo, condivido la disperazione e lo sgomento di coloro che hanno perso un figlio o un fratello o un marito, aggredito da un male incurabile ed oltraggioso, o che vivono nell’ansia di perderlo. Di fronte alla tragedia della contaminazione provocata dall’uranio impoverito, le cui dimensioni sono ancora sconosciute (non dimentichiamo che negli USA la sindrome del Golfo ha provocato circa 10.000 decessi fra i veterani), la politica deve fare un passo indietro e rimanere muta.… leggi tutto