Parigi brucia?

Nell’agosto del 1944 Parigi fu risparmiata dal fuoco, ma oggi un fuoco molto più esteso minaccia non una singola città ma la terra intera.

Parigi brucia? E’ il titolo di un film del regista francese Renè Clement (1966) che narra del fallimento del piano di Adolf Hitler di ridurre Parigi in cenere, dovuto agli scrupoli del governatore militare tedesco, il generale Dietrich von Choltitz e all’azione intelligente della resistenza francese.

Nell’agosto del 1944 Parigi fu risparmiata dal fuoco, ma oggi un fuoco molto più esteso minaccia non una singola città ma la terra intera. Epifenomeni di questo fuoco che minaccia la terra sono le centinaia d’incendi che, in questa settimana rovente in cui la temperatura ha raggiunto nel nostro Paese punte di 48,8 gradi, stanno devastando il Sud e le isole, mentre sulle altre sponde del Mediterraneo il fuoco devasta la Grecia continentale e le isole e infligge ferite gravissime all’Algeria dove sono morti 25 pompieri.… leggi tutto

Violenza o diritto: cosa chiede l’Europa

La vicenda di Genova ci segnala quanto sia indispensabile per la democrazia l’indipendenza del PM rispetto al potere politico.

Dalla casalinga di Voghera al pistolero di Voghera: è l’evoluzione dei tempi. Del resto uno spiacevole incidente può capitare a tutti. Chi è che non va in giro con una pistola cal. 22 in tasca con il colpo in canna?

Se si verifica una lite e il pistolero cade in terra, un colpo ci può sempre scappare. Del resto se un marocchino che infastidisce gli avventori di un bar incontra un pistolero, l’esito  infausto per il molestatore è nella natura delle cose.… leggi tutto

Genova per noi

Genova per loro rappresentò l’occasione per consolidare il nuovo ordine economico internazionale e inaugurare un nuovo modello di gestione dell’ordine pubblico e di repressione delle opposizioni funzionale al nuovo ordine.

«La più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale.» 

Così si esprimeva Amnesty International in un rapporto del 21 luglio 2006 che faceva il punto, a 5 anni di distanza, degli straordinari avvenimenti verificatisi a Genova dal 19 al 22 luglio 2001 in occasione del vertice del G8. 

Le incredibili violenze delle forze di polizia contro il corteo pacifico ed autorizzato delle tute bianche, la “macelleria messicana” compiuto alla scuola Diaz, le torture “turche” praticate nella caserma di Bolzaneto contro centinaia di manifestanti arbitrariamente arrestati, sono state ampiamente evidenziate dai documenti video e fotografici dell’epoca, dalle numerose testimonianze raccolte dalla stampa ed infine indagate nei procedimenti giudiziari penali, civili e contabili che ne sono seguiti.… leggi tutto

Il summit di Ginevra e l’alibi dei diritti umani

quello che ci colpisce di più è l’uso spregiudicato della retorica dei diritti umani e i falsi peana alle regole dello Stato di diritto. Nei lavori del G7, ma soprattutto nel summit della NATO è stata rilanciata la favola delle Democrazie (identificate nei paesi occidentali e e nei loro alleati) che intensificano la loro cooperazione per contenere le Dittature (identificate nella Russia e nella Cina), a difesa dei diritti e delle regole dello Stato di diritto.

“Riaffermiamo il principio secondo cui una guerra nucleare non può essere vinta e non deve essere mai combattuta”

Questa dichiarazione comune probabilmente è il principale aspetto positivo del vertice di Ginevra fra Biden e Putin.

Assieme al ritorno degli ambasciatori, la stabilizzazione del confronto strategico nucleare, con l’annuncio di  Biden della volontà di rinnovare per 5 anni New Start, l’accordo di dissuasione sulle armi strategiche, rappresenta una frenata del processo di guerra fredda a cui lo stesso Biden aveva dato un rinnovato impulso dopo il suo avvento alla Casa Bianca.… leggi tutto

Il Cile volta pagina

L’inno alla vita di Violeta Parra, la cantautrice cilena interprete dei sentimenti più profondi dell’anima popolare cilena, è il miglior commento che si può fare allo straordinario risultato delle elezioni che si sono svolte nel fine settimana in Cile per eleggere i 155 membri dell’Assemblea costituente

Gracias a la vida que me ha dado tanto

 Me dio dos luceros que, cuando los abro

 Perfecto distingo, lo negro del blanco

 Y en el alto cielo su fondo estrellado

Y en las multitudes, el hombre que yo amo. ..

L’inno alla vita di Violeta Parra, la cantautrice cilena interprete dei sentimenti più profondi dell’anima popolare cilena, è il miglior commento che si può fare allo straordinario risultato delle elezioni che si sono svolte nel fine settimana in Cile per eleggere i 155 membri dell’Assemblea costituente che dovrà redigere la nuova Costituzione del Cile che sostituirà quella del 1980, l’ultimo lascito del regime di Pinochet.… leggi tutto

Afghanistan: finire una guerra per iniziarne un’altra?

La decisione del ritiro delle truppe NATO dall’Afghanistan annuncia la fine di una guerra durata vent’anni, ma non si rasserena la scena internazionale, altre nubi sono all’orizzonte

Lungo le sponde del mio torrente

Voglio che scendano i lucci argentati

Non più i cadaveri dei soldati

Portati in braccio dalla corrente.  

Questi versi di Fabrizio De Andrè (la guerra di Piero) sono il miglior auspicio che può accompagnare l’annunzio di Biden che entro l’11 settembre saranno ritirate dall’Afghanistan tutte le truppe della coalizione occidentale a guida NATO, ponendo fine ad una guerra durata 20 anni. Un intervento armato che ha causato centinaia di migliaia di vittime, senza riuscire a sconfiggere il nemico contro il quale si è combattuto e con il quale, alla fine, si è dovuto scendere a patti.… leggi tutto

Il Vallo Atlantico nel Mediterraneo

Il Vallo Atlantico era un sistema di fortificazioni che doveva impedire gli sbarchi nell’Europa occupata dai nazisti. Adesso nel Mediterraneo è stato creato un nuovo muro invisibile per impedire gli sbarchi

Il Vallo Atlantico era un esteso sistema di fortificazioni costiere costruito dal Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale, tra il 1942 e il 1944. Il progetto sviluppato sulla base di una Direttiva emanata da Hitler il 23 marzo 1942, prevedeva che le fortificazioni si estendessero lungo tutte le coste dell’Europa nord-occidentale (dalla Norvegia fino alla Francia), così da difendere le posizioni tedesche da possibili sbarchi Alleati.

I tempi sono cambiati, per fortuna i paesi europei vivono in pace, non ci sono più minacce di tipo militare che incombono, ma i conflitti locali, i disastri provocati dalla politica e dai mutamenti climatici, hanno creato un esercito di profughi e di migranti, una parte dei quali cerca una speranza di vita dirigendosi verso l’Europa.… leggi tutto

Una svolta di civiltà?

L’impennata dei contagi da Covid 19 registrata in questo scorcio di autunno in quasi tutti i paesi europei, non ha risparmiato l’Italia. Il coro di critiche che aveva accolto le pur blande prescrizioni imposte nell’ultimo DPCM, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 13 ottobre, è stato ammutolito dal balzo dei contagi giornalieri che ha superato la soglia delle giornate più nere dello scorso marzo quando, chiusi nelle nostre case, assistevamo stupiti al dilagare della pandemia. Ancora una volta la logica dura dei fatti ci ha fatto toccare con mano la fragilità del fattore umano e ci immerge nuovamente in una condizione di incertezza del futuro della quale speravamo di esserci liberati.… leggi tutto

Annegare nel mare dell’indifferenza

Il 27 settembre la Chiesa cattolica ha celebrato la giornata mondiale del migrante e del rifugiato, istituita nell’ultima domenica di settembre per volere di Papa Francesco. Il tema dei diritti e della dignità dei migranti e dei rifugiati mai come quest’anno è stato di drammatica attualità.

Basti pensare che, nella settimana precedente, lungo la rotta dalla Libia all’Europa si sono verificate cinque stragi con almeno duecento morti. Dei cinque naufragi segnalati negli ultimi giorni, il più grave è avvenuto il 21 settembre e si è saputo solo il 26: 111 morti.… leggi tutto

Da Hiroshima a Beirut

Proprio ieri è decorso il settantacinquesimo anniversario della strage atomica di Hiroshima. Alle 8:16 del 6 agosto 1945 a Hiroshima un lampo accecante vaporizzò in un attimo 140.000 vite umane, condannando i sopravvissuti a sofferenze inenarrabili seguite in molti casi da una morte straziante. L’orrore fu reiterato tre giorni dopo a Nagasaky.

Da allora l’umanità non ha più sperimentato lo strazio di un’esplosione nucleare a cagione dell’atteggiamento dell’opinione pubblica, animata da un sano tabù (quello che Gunther Anders chiamò la coscienza nucleare), che ha costretto le potenze nucleari a non fare uso dell’arma atomica.… leggi tutto

Facebook