Discorso conclusivo della campagna elettorale per il referendum del 4 dicembre 2016

  1. Si conclude oggi (ed io sono felice di concluderla qui con voi a Catania) la campagna elettorale più lunga e drammatica della nostra storia recente. Non l’abbiamo drammatizzata noi, l’hanno drammatizzata i nostri avversari ponendo il tema della sostituzione della Costituzione del ’48 con la nuova Costituzione Renzi/Boschi come un’emergenza istituzionale, un passaggio ineludibile senza il quale il nostro paese sarebbe andato incontro ad una catastrofe simile alle dieci piaghe d’Egitto del racconto biblico.

La drammatizzazione è iniziata già nel percorso parlamentare, quando la riforma è stata imposta ad un parlamento recalcitrante con inaccettabili forme di pressione volte a condizionare la libera espressione della volontà del Parlamento; a cominciare dalla rimozione di due senatori dalla Commissione affari costituzionali del Senato, per finire al ricorso a procedure fraudolente come il c.d.… leggi tutto

Il mio regno per un cavallo

Un cavallo, un cavallo, il mio regno per un cavallo! E’ l’invocazione che Shakespeare mette in bocca al Re Riccardo III che, sconfitto nella battaglia di Bosworth Field, cerca disperatamente un cavallo per sfuggire alla morte.

Mi è ritornato in mente questo aforisma quando ho letto la lettera che mi ha inviato una lettrice: “Egregio dr. Gallo, le sue belle parole non mi hanno convinto a recarmi a votare al referendum. Io non ho più alcuna fiducia nella politica, ogni volta che ci sono delle elezioni i politici ci blandiscono con un mare di promesse per carpire il nostro voto e poi quando vanno nel Palazzo fanno quel che gli pare e noi non contiamo più niente.… leggi tutto

Referendum, se soffia il ciclone Trump

La vittoria di Trump sta portando sconvolgimento e tempesta nei mercati finanziari, negli organismi dell’Unione Europea, nelle Cancellerie dei principali paesi, nei Parlamenti e si è abbattuta nel nostro Paese come un tornado, agitando le acque dello stucchevole dibattito sul referendum.

Ora vediamo come il blocco di potere che sostiene, con Renzi, il Sì al referendum tenta di giocare la carta Trump per accreditare la continuità del potere esistente come unica difesa rispetto al rischio di un sovvertimento populista. Però nello stesso tempo si rilanciano gli argomenti dell’antipolitica usati da Trump per il suo successo.… leggi tutto

L’ultimo sberleffo

 “Abbiamo perso prima di tutto un poeta. E poeti non ce ne sono tanti nel mondo, ne nascono tre o quattro soltanto in un secolo. Quando sarà finito questo secolo, Pasolini sarà tra i pochissimi che conteranno come poeta. Il poeta dovrebbe esser sacro. Poi abbiamo perduto anche un romanziere (..). Poi abbiamo perso un regista..”

Queste parole accorate che Moravia pronunziò il 5 novembre del 1975 con la sua orazione funebre in morte di Pasolini, si possono riproporre perfettamente di fronte alla scomparsa di Dario Fo.… leggi tutto

L’arma segreta

Durante la seconda guerra mondiale, quando le sorti del conflitto volgevano al peggio per le potenze dell’Asse, si era diffusa l’illusione che la Germania stesse mettendo a punto delle armi segrete che avrebbero rovesciato l’esito della guerra. Il mito dell’arma segreta è duro a morire e qualche volta ricorre anche, sotto forma di metafora, quando il confronto politico si fa più accanito.

I dati pubblicati dall’Istat qualche giorno fa sulla crescita zero annunciano una cattiva novella che mette in mutande i cantori del miracolo italiano, dell’Italia che riparte perché adesso c’è una classe dirigente che fa le riforme, che sblocca tutto e rimette in moto il paese.… leggi tutto

Una Costituzione per l’oligarchia

La Costituzione della Repubblica italiana fu approvata dall’Assemblea costituente il 22 dicembre 1947, con 458 voti favorevoli e 62 contrari. I deputati dell’Assemblea costituente furono eletti con sistema proporzionale, rappresentavano tutte le componenti politiche sociali e culturali presenti nel popolo italiano e vararono la Costituzione con un accordo quasi unanime. Si trattava di edificare le mura della casa comune per unire il popolo italiano e trasformarlo in una comunità politica unita da un destino comune. La nuova Costituzione fu scritta ad iniziativa e ad impulso esclusivamente del Parlamento, senza che il Governo potesse mettervi becco.… leggi tutto

Riforma costituzionale: revisione o dissoluzione?

Con la votazione finale e approvazione da parte del Senato, la riforma costituzionale ha superato l’ultimo ostacolo e si avvia alla conclusione del suo percorso parlamentare che, ormai, appare scontato. L’approvazione della riforma è stata accompagnata da gridi d’allarme e da manifestazioni di giubilo. Un grido di dolore è quello espresso dalla migliore cultura costituzionale italiana con un editoriale pubblicato dal quotidiano il manifesto del 13 ottobre, a firma di Azzariti, Carlassare, Pace, Rodotà e Villone, che si apre con queste considerazioni:

“La proposta di legge costituzionale che il Senato voterà oggi dissolve l’identità della Repubblica nata dalla Resistenza.… leggi tutto

Coordinamento per la Democrazia costituzionale

Relazione di Domenico Gallo

  1. Le riforme costituzionali ed elettorali: una discussione insensata lunga oltre un ventennio.

Dopo il 1989 in Italia si è avviata all’interno del sistema politico un’accesa discussione sull’esigenza di profonde riforme costituzionali ed elettorali. La discussione è partita dal vertice del potere politico. Una grande riforma della Costituzione italiana è stata richiesta dal Presidente della Repubblica dell’epoca, Francesco Cossiga, il quale avvalendosi dei suoi poteri presidenziali, mandò un formale messaggio alle Camere (ex art. 87, secondo comma della Costituzione) il 26 giugno del 1991, pressando il Parlamento ad attuare una profonda riforma della Costituzione, che avrebbe dovuto portare ad una modificazione della forma di Governo, della forma di Stato, del sistema dell’indipendenza della magistratura.… leggi tutto

Sbloccare la Democrazia per far ripartire l’Italia

Coordinamento per la Democrazia Costituzionale

Una martellante campagna rilanciata dalla grande maggioranza degli strumenti di informazione vuole convincerci che per sbloccare l’Italia c’è bisogno delle “riforme” costituzionali e istituzionali propugnate dal governo Renzi. In realtà lo stravolgimento della Costituzione e del sistema elettorale, come della pubblica amministrazione e della scuola, non tendono a sbloccare l’Italia, ma convergono verso un unico fine, quello di “bloccare” la democrazia, mettere le ganasce agli istituti repubblicani che garantiscono l’equilibrio dei poteri e la partecipazione dei cittadini alla determinazione della politica nazionale.… leggi tutto

Italicum, una riforma che oltraggia la democrazia

Adesso che la nuova legge elettorale (Italicum), approvata a tambur battente dal Parlamento, è stata promulgata dal presidente della Repubblica, il discorso non è chiuso. Non solo perché il nuovo sistema elettorale per la Camera dei deputati si applica a partire dal 1° luglio 2016, lasciando uno spazio temporale per i ripensamenti, ma anche perché la riforma costituzionale che abolisce il carattere elettivo del Senato della Repubblica è ancora in gestazione e – se approvata – potrebbe essere spazzata via dal referendum.… leggi tutto

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