Un giurista dalla parte dell’umanità

E’ passata una settimana da quando Stefano Rodotà ci ha lasciato. E’ stata profondissima l’emozione che ha colpito, nei vari ambienti, tutte le persone che hanno avuto il privilegio di incontrare nel loro percorso di vita l’insegnamento, la passione, l’intelligenza, l’umanità viva di quest’uomo che si staglia come un gigante: Gulliver, nel paese dei lillipuziani.

Stefano Rodotà era un maestro di diritto, ma – per tanti di noi – è stato anche un maestro di vita.

Nella cerimonia funebre che si è svolta alla Sapienza il 26 giugno sono stati ricordati i titoli accademici, la vastità e profondità del suo sapere che non conosceva confini.… leggi tutto

25 aprile 2017: imbalsamare la memoria?

Il dibattito e le polemiche che si sono accese quest’anno per le celebrazioni del 25 aprile hanno suscitato stupore e critiche da chi non ha condiviso la scelta dell’ANPI di non escludere dalla manifestazione di Roma la partecipazione della comunità palestinese- italiana, che da sempre si riconosce nei valori della Resistenza e della Costituzione italiana.

La singolare pretesa degli eredi della Brigata ebraica e dei tifosi italiani del Governo di Israele di escludere dal 25 aprile i rappresentanti di un popolo oppresso è stata sposata con determinazione degna di miglior causa dagli opinionisti.… leggi tutto

La domenica delle Salme

La domenica delle salme / non si udirono fucilate / il gas esilarante/ presidiava le strade.” La canzone di Fabrizio De Andrè mi è tornata in mente pensando alla domenica delle palme, ribattezzata da un quotidiano “la domenica delle salme” per i sanguinosi attacchi di Daesh in Egitto, che hanno fatto strage di cristiani nella chiesa copta di Tanta ed in quella di Alessandria. Questo attacco non per caso è avvenuto nel giorno liturgico della domenica delle palme, quando si ricorda che Gesù è stato ucciso con l’accusa di aver minacciato la distruzione del tempio.… leggi tutto

La Costituzione è risorta

Il risultato straordinario del referendum del 4 dicembre segna una svolta nella storia del nostro Paese.  Con questo referendum il popolo italiano ha compiuto un nuovo importantissimo atto costituente. Precedenti a questo furono: il primo, l’insurrezione popolare del 25 aprile 1945; il secondo (duplice), la scelta della Repubblica e l’elezione dell’Assemblea Costituente il 2 e 3 giugno 1946 con una partecipazione elettorale dell’89,08%; il terzo, la bocciatura della riforma costituzionale imposta dal governo  da Berlusconi il 25 e 26 giugno 2006, che fece registrare una partecipazione elettorale del 52,46% e un risultato finale del 61,29% a favore del NO e del 38,71 a favore del SI.… leggi tutto

Discorso conclusivo della campagna elettorale per il referendum del 4 dicembre 2016

  1. Si conclude oggi (ed io sono felice di concluderla qui con voi a Catania) la campagna elettorale più lunga e drammatica della nostra storia recente. Non l’abbiamo drammatizzata noi, l’hanno drammatizzata i nostri avversari ponendo il tema della sostituzione della Costituzione del ’48 con la nuova Costituzione Renzi/Boschi come un’emergenza istituzionale, un passaggio ineludibile senza il quale il nostro paese sarebbe andato incontro ad una catastrofe simile alle dieci piaghe d’Egitto del racconto biblico.

La drammatizzazione è iniziata già nel percorso parlamentare, quando la riforma è stata imposta ad un parlamento recalcitrante con inaccettabili forme di pressione volte a condizionare la libera espressione della volontà del Parlamento; a cominciare dalla rimozione di due senatori dalla Commissione affari costituzionali del Senato, per finire al ricorso a procedure fraudolente come il c.d.… leggi tutto

Il mio regno per un cavallo

Un cavallo, un cavallo, il mio regno per un cavallo! E’ l’invocazione che Shakespeare mette in bocca al Re Riccardo III che, sconfitto nella battaglia di Bosworth Field, cerca disperatamente un cavallo per sfuggire alla morte.

Mi è ritornato in mente questo aforisma quando ho letto la lettera che mi ha inviato una lettrice: “Egregio dr. Gallo, le sue belle parole non mi hanno convinto a recarmi a votare al referendum. Io non ho più alcuna fiducia nella politica, ogni volta che ci sono delle elezioni i politici ci blandiscono con un mare di promesse per carpire il nostro voto e poi quando vanno nel Palazzo fanno quel che gli pare e noi non contiamo più niente.… leggi tutto

Referendum, se soffia il ciclone Trump

La vittoria di Trump sta portando sconvolgimento e tempesta nei mercati finanziari, negli organismi dell’Unione Europea, nelle Cancellerie dei principali paesi, nei Parlamenti e si è abbattuta nel nostro Paese come un tornado, agitando le acque dello stucchevole dibattito sul referendum.

Ora vediamo come il blocco di potere che sostiene, con Renzi, il Sì al referendum tenta di giocare la carta Trump per accreditare la continuità del potere esistente come unica difesa rispetto al rischio di un sovvertimento populista. Però nello stesso tempo si rilanciano gli argomenti dell’antipolitica usati da Trump per il suo successo.… leggi tutto

L’ultimo sberleffo

 “Abbiamo perso prima di tutto un poeta. E poeti non ce ne sono tanti nel mondo, ne nascono tre o quattro soltanto in un secolo. Quando sarà finito questo secolo, Pasolini sarà tra i pochissimi che conteranno come poeta. Il poeta dovrebbe esser sacro. Poi abbiamo perduto anche un romanziere (..). Poi abbiamo perso un regista..”

Queste parole accorate che Moravia pronunziò il 5 novembre del 1975 con la sua orazione funebre in morte di Pasolini, si possono riproporre perfettamente di fronte alla scomparsa di Dario Fo.… leggi tutto

L’arma segreta

Durante la seconda guerra mondiale, quando le sorti del conflitto volgevano al peggio per le potenze dell’Asse, si era diffusa l’illusione che la Germania stesse mettendo a punto delle armi segrete che avrebbero rovesciato l’esito della guerra. Il mito dell’arma segreta è duro a morire e qualche volta ricorre anche, sotto forma di metafora, quando il confronto politico si fa più accanito.

I dati pubblicati dall’Istat qualche giorno fa sulla crescita zero annunciano una cattiva novella che mette in mutande i cantori del miracolo italiano, dell’Italia che riparte perché adesso c’è una classe dirigente che fa le riforme, che sblocca tutto e rimette in moto il paese.… leggi tutto

Una Costituzione per l’oligarchia

La Costituzione della Repubblica italiana fu approvata dall’Assemblea costituente il 22 dicembre 1947, con 458 voti favorevoli e 62 contrari. I deputati dell’Assemblea costituente furono eletti con sistema proporzionale, rappresentavano tutte le componenti politiche sociali e culturali presenti nel popolo italiano e vararono la Costituzione con un accordo quasi unanime. Si trattava di edificare le mura della casa comune per unire il popolo italiano e trasformarlo in una comunità politica unita da un destino comune. La nuova Costituzione fu scritta ad iniziativa e ad impulso esclusivamente del Parlamento, senza che il Governo potesse mettervi becco.… leggi tutto

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