La c.d. legge sul processo breve, orwellianamente denominata: ” misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi, in attuazione dell’art. 111 della Costituzione e dell’art. 6 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo” si è attirata critiche vivaci per la scelta discriminatoria di riservare il privilegio dell’estinzione del processo (e della punibilità) ad una ristretta categoria di privilegiati. In sostanza, nel suo impianto originario la legge rendeva sostanzialmente non punibili i reati tipici dei colletti bianchi (corruzione, concussione, truffa, peculato, etc), che, godendo di una difesa agguerrita, potevano facilmente portare il processo a loro carico sul binario morto dell’estinzione.… leggi tutto
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L’inciucio sulla giustizia non è cosa buona e giusta
L’intervista di Giuliano Pisapia pubblicata sul manifesto del 22 dicembre (Sulla giustizia l’intesa è possibile Serve un garante) ha il pregio di essere una provocazione, non in senso politico, ma in senso semantico. Una forte provocazione al dibattito politico-istituzionale sulla giustizia che ci consente di avviare un confronto, fuori da ogni schematismo, sui temi caldi delle riforme dell’assetto del giudiziario, da sempre incombenti, ma di scarsa comprensione per la generalità degli italiani. Ed è proprio questa scarsa comprensione della portata concreta dei problemi agitati sotto il cielo delle riforme, che genera disorientamento e fratture anche nella sinistra d’opposizione.… leggi tutto
La Costituzione è la nostra Patria!
La parola Patria ci rimanda a due significati: quello di “Patrimonio” e quello di “Padri”.
Ebbene, che cos’è la Costituzione se non un patrimonio di beni pubblici repubblicani, che i Padri costituenti ci hanno consegnato perché noi ne potessimo godere senza dilapidarli e consegnarli, a nostra volta, alla generazioni future?
Se noi guardiamo al nostro paese non come ad un luogo geografico, ma come ad un luogo politico, come ad una comunità di cittadini organizzata in Stato, allora dobbiamo guardare alla Costituzione come alla nostra Patria.… leggi tutto
Il 5 dicembre è una giornata particolare
L’evento del 5 dicembre interroga la politica. Anzi prima ancora di svolgersi, il No Berlusconi Day previsto per il 5 dicembre, è già diventato un evento straordinario. L’unico che riesce a segnare una netta inversione di tendenza in un quadro politico caratterizzato dalla rassegnazione, dalla polverizzazione della opposizione politica e dall’impotenza della rappresentanza parlamentare.
Un gruppo di giovani, fuori da ogni protezione o protagonismo di partito, ha lanciato un grido d’allarme ed ha pronunziato le parole magiche che la nostra balbettante opposizione politica non è mai riuscita a pronunziare, ha detto: basta!… leggi tutto
Se la giustizia diviene castale
Anche se corre l’anno 2009, noi stiamo vivendo una stagione politica che ci rimanda al 1984, l’anno immaginario nel quale George Orwell collocava la sua profezia nera. In 1984 il potere rovesciava i significati delle parole per far sparire le sue malefatte, al punto da chiamare ministero dell’amore la struttura che organizzava e praticava la tortura.
Evidentemente si è ispirato ad Orwell, l’on. Gasparri che ha intitolato la sua legge nientemeno che: “misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi, in attuazione dell’art.… leggi tutto
Per la salvezza della Repubblica
Dopo la pronunzia della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano e le reazioni scomposte che ne sono seguite, l’accelerazione della crisi politico-istituzionale ed il discredito internazionale in cui versa l’Italia rendono evidente anche ai ciechi e ai sordi che siamo precipitati in un tempo politico drammatico. Se guardiamo all’Italia come ad un luogo politico, come ad una comunità di persone strutturata in un ordinamento politico attraverso le istituzioni repubblicane, allora dobbiamo convenire che la Costituzione è la nostra Patria.
Ebbene non possiamo non vedere che questo luogo politico, la Repubblica democratica e con il suo patrimonio di beni pubblici repubblicani, è stato invaso da un esercito di occupazione che si sta impegnando con la massima solerzia a smantellare tutti (proprio tutti) i beni pubblici repubblicani.… leggi tutto
PER LA SALVEZZA E LA PACE DELLA REPUBBLICA: UNA SVOLTA DOPO QUINDICI ANNI
In quindici anni il sistema politico e le idee portanti della società italiana hanno subito un sovvertimento profondo, in cui sono confluite le tendenze negative che già avevano piagato il Paese nei primi decenni della storia repubblicana, nonostante il rapido sviluppo economico e il graduale affermarsi degli istituti e delle pratiche della democrazia.
In breve tempo si è passati dall’esaltazione della sovranità popolare al mito della governabilità, ma si è dimenticato che secondo la Costituzione governare vuol dire mettere lo Stato dalla parte degli interessi generali e, quando gli interessi confliggono, dalla parte delle componenti sociali e degli esseri umani più deboli, ai quali ostacoli di ordine economico e sociale limitano la libertà e l’uguaglianza e impediscono il pieno sviluppo come persone.… leggi tutto
Il 68 ad Avellino – Don Michele Grella: ricordare per capire
Vorrei parlare del significato dell’azione pastorale di don Michele Grella verso i giovani in un momento storico particolare per il nostro paese, qual è stato il 68, vale a dire gli anni della contestazione, nel periodo che va dal 1968 al 1970.
C’era una grande effervescenza in quel periodo nel mondo della cultura, della scuola, delle organizzazioni sociali, dei partiti e persino nella Chiesa, reduce da un Concilio che l’aveva riconciliata con il mondo moderno ed aveva aperto la strada ad una ricerca di autenticità, a cui – in quest’epoca storica – molti cercano di porre fine.… leggi tutto
Come ti nego i diritti di cittadinanza
Unicuique suum: a ciascuno il suo. E’ questo il motto che potrebbe essere applicato al c.d. “pacchetto sicurezza”, approvato con la legge n. 94/2009 , entrata in vigore l’8 agosto.
Questa legge è un coacervo di misure discriminatorie e persecutorie nei confronti dei gruppi sociali più deboli. Se hanno suscitato qualche protesta le misure persecutorie più assurde nei confronti degli immigrati irregolari (come il reato di clandestinità, il divieto di matrimonio ed il divieto per le madri di riconoscere i propri figli), poca attenzione è stata rivolta alle norme discriminatorie riservate ad altri gruppi sociali.… leggi tutto
Strage dei migranti: è stata violata la Costituzione
La strage dei 73 profughi morti nel canale di Sicilia non è frutto del fato cinico e baro. Se non vi sono stati soccorsi, sappiamo già che ciò non è dipeso dal mancato avvistamento del gommone alla deriva da parte dei natanti che incrociano le acque del canale di Sicilia. I profughi sono stati abbandonati al loro destino, essendo diventati – in virtù di recenti politiche del governo italiano – simili alle scorie tossiche di cui bisogna disfarsi. Le circostanze concrete di questa tragedia saranno accertate dall’Autorità Giudiziaria alla luce dell’inchiesta aperta dalla Procura di Agrigento, che – secondo notizie giornalistiche – è intenzionata anche a prendere conoscenza delle operazioni di respingimento in mare dei profughi, inaugurate dal Ministro Maroni nello scorso mese di maggio.… leggi tutto