La guerra non è un videogioco

La guerra da remoto che la Santa Alleanza occidentale sta conducendo contro la Russia per mezzo del martoriato popolo ucraino, appare sempre di più come un “war game” se scompare il fattore umano.

La guerra da remoto che la Santa Alleanza occidentale sta conducendo contro la Russia per mezzo del martoriato popolo ucraino, appare sempre di più come un “war game”. Si schierano cannoni, carri armati, veicoli blindati, treni di munizioni e si controllano dall’alto gli avanzamenti o arretramenti del fronte. Si valuta quanto siano performanti i razzi per i sistemi di lancio Himars a guida Gps, quanto sia esteso il raggio d’azione dei nuovi missili Glsdb che Washington si appresta a fornire a Kiev, quanto sia superiore la tecnologia delle armi occidentali rispetto a quelle russe, per la maggior parte risalenti ai tempi dell’ex Unione sovietica.… leggi tutto

Sanremo, non sono solo canzonette

L’intervento nel festival di Sanremo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky non farà che veicolare parole di odio contro il nemico e di esaltazione della guerra. È per questo, non per la commistione tra politica e canzonette, che va evitato. Dalla musica infatti ci aspettiamo, come spesso è accaduto, parole di pace e di speranza e non messaggi di propaganda bellica.

Da tempo immemorabile il Festival di Sanremo rappresenta la più seguita manifestazione popolare italiana. Ogni anno milioni di persone, seguono lo spettacolo trasmesso in mondovisione dalla Rai. Che piaccia o meno, il Festival esprime anche sul piano internazionale un aspetto della nostra identità culturale. Del resto l’Italia ha lanciato da Sanremo successi planetari che celebrano la vita, la felicità e l’amore. Non sono solo canzonette, il palcoscenico del festival è un’occasione ambita per messaggi di costume e di cultura varia che contribuiscono a delineare una sensibilità comune, uno specchio nel quale possono riconoscersi ampi strati della popolazione italiana.… leggi tutto

Escalation: un nuovo passo avanti

Il 20 gennaio a Ramstein è stato compiuto un nuovo passo avanti nell’escalation del conflitto dalla Santa Alleanza a guida USA che ha deciso di elevare ancora di più il livello degli armamenti da fornire a Kiev per consentirgli di “vincere” la guerra.

Il 20 gennaio a Ramstein è stato compiuto un nuovo passo avanti nell’escalation del conflitto dalla Santa Alleanza a guida USA che ha deciso di elevare ancora di più il livello degli armamenti da fornire a Kiev per consentirgli di “vincere” la guerra. L’unica nota stonata è stata la resistenza della Germania che non ha acconsentito alla fornitura all’Ucraina dei carri armati Leopard 2, malgrado le insistenze di GB, Polonia e Paesi baltici e le raccomandazioni di Stoltenberg/Stranamore. Una resistenza destinata a durare solo quattro giorni e a venir meno a fronte dell’annuncio di Biden che gli USA si apprestano ad inviare i loro Abrams.… leggi tutto

Anche i Leopard hanno un cuore

L’uomo ha un difetto: può pensare.
I tempi moderni ci dimostrano che la società e la scienza hanno fatto passi da gigante per eliminare questo difetto, soprattutto dai vertici politici. Il ceto politico dei principali paesi europei se ne presenta immune, sia a livello di governi, che di Parlamenti e di partiti politici.

Generale, il tuo carro armato è una macchina potente

Spiana un bosco e sfracella cento uomini

Ma ha un difetto:

ha bisogno di un carrista.(.)

Generale, l’uomo fa di tutto

L’uomo può volare e può uccidere

Ma ha un difetto:

può pensare.

La querelle sui carri armati tedeschi Leopard 2 che la Germania si rifiuta di inviare in Ucraina per la battaglia finale fra il bene ed il male, mi ha fatto ritornare in mente la poesia di Bertold Brecht, che elogia quel difetto che può inceppare anche le più temibili macchine da guerra: l’uomo.… leggi tutto

Autonomia differenziata: se la conosci la eviti

Per contrastare il progetto dell’Autonomia differenziata è necessario riconsiderare in maniera critica la riforma del titolo V della Costituzione per rimediare agli errori commessi. A tal fine, il Coordinamento per la democrazia costituzionale ha presentato una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare, recante una modifica degli art. 116.3 e 117 che cancella la natura pattizia della procedura, rendendola reversibile, e restituisce allo Stato materie strategiche per il sistema paese, come l’istruzione, il lavoro, la previdenza, la salute, l’energia.

Il treno che porterà alla realizzazione dell’insano progetto dell’autonomia differenziata è già partito.
Lo ha messo sui binari il Ministro Calderoli che ha trasmesso ufficialmente a Palazzo Chigi il testo della sua proposta di “legge di attuazione” sulla formazione delle intese di cui all’art. 116.3 Cost. per l’attribuzione di una maggiore autonomia a regioni che la richiedano, con l’intenzione di farlo approvare entro la fine del mese di gennaio.
La possibilità di concedere alle Regioni non a statuto speciale “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia “la c.d.… leggi tutto

Iran e Brasile, i paradossi della democrazia

Un po’ dappertutto ci sono rigurgiti di fascismo che assediano democrazie consolidate e mettono in discussione i valori fondamentali portati dalle Costituzioni e dalle carte dei diritti. Il paradosso è che mentre in alcune parti del mondo si lotta per abbassare le forche, in altre parti del mondo, dove la civiltà giuridica le ha abbassate, si lotta per ripristinarle.

Un giorno che tornavamo dal lavoro vedemmo tre forche drizzate sul piazzale dell’appello (..) Tre condannati incatenati, e fra loro il piccolo pipel, l’angelo dagli occhi tristi. Le S.S. sembravano più preoccupate. Più inquiete del solito. Impiccare un ragazzo davanti a migliaia di spettatori non era un affare da poco. (..) Tutti gli occhi erano fissati sul bambino. Era livido, quasi calmo, e si mordeva le labbra. L’ombra della forca lo copriva.

I tre condannati salirono insieme sulle loro seggiole.leggi tutto

l’Atlantismo felpato del Presidente Mattarella

Nel messaggio di fine anno il Presidente Mattarella è riuscito ad esprimere l’approvazione totale per la guerra per procura combattuta dalla NATO contro la Federazione russa senza eccitare gli spiriti all’odio antirusso come fanno i divulgatori dello spirito bellico.

Nel messaggio  di fine anno del Presidente Mattarella, quello che mi ha veramente entusiasmato è questo passaggio: “« L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra.”

Nooo! Ho sbagliato Presidente, quello era il messaggio di fine anno (1978) di Sandro Pertini.… leggi tutto

L’anno che verrà

L’anno che verrà non si presenta sotto i migliori auspici.
Tuttavia se il barometro del tempo politico volge a tempesta, non è questo il momento di abbandonarsi allo sconforto. Al contrario è proprio nelle situazioni più disperate che nei popoli può venire fuori un’energia insospettata.

L’avvento dell’anno nuovo generalmente viene accompagnato da un’aspettativa esistenziale che ogni anno si ripete. Ai piedi dell’anno che verrà si depongono tutte le illusioni, le amarezze ed i dolori che ci hanno accompagnato nell’anno appena trascorso col desiderio di sbarazzarcene ed iniziare una nuova vita sotto il segno della speranza.

Quest’anno è difficile ripetere i soliti riti propiziatori perché all’orizzonte infuria un tempesta che non accenna a placarsi. Il 2022, con nostro grande stupore, ha visto ritornare la guerra in Europa.… leggi tutto

Una tregua: almeno a Natale

In prossimità dell’avvento del Natale diventa ancora più scandaloso questo massacro organizzato fra due popoli fratelli che condividono la medesima fede in Cristo.

Il viaggio trionfale di Zelensky a Washington annunzia anche ai ciechi e ai sordi che il conflitto in atto è una guerra degli USA contro la Russia combattuta per interposta persona, anzi per interposto popolo. Zelensky ha annunciato al Congresso americano la sua indefettibile intenzione di combattere fino alla vittoria per “sconfiggere il Cremlino sul campo di battaglia”. Quindi ha precisato – fra gli applausi-  che: “La vittoria dell’Ucraina sarà anche la vittoria dell’America”. Zelensky ha osservato: “Fra pochi giorni è Natale.… leggi tutto

A Natale facciamo il patto di non ucciderci. Appello per una tregua umanitaria

La strada verso la pace richiede anzitutto un cessate il fuoco. Perciò, le organizzazioni e i cittadini che aderiscono all’appello, auspicano che i contendenti sospendano le ostilità nel periodo fra il Natale cattolico (25 dicembre) e il Natale ortodosso (7 gennaio).

Tutti gli europei che si riconoscono operatori di pace vedono con angoscia aggravarsi in Ucraina la catastrofe umanitaria e l’estendersi del conflitto verso scenari devastanti, come dimostra il recente incidente in territorio polacco che ha sfiorato un confronto diretto fra nato e Russia.

Ribadiscono quindi che la via diplomatica va perseguita con ogni mezzo e si appellano alla saggezza di chi -Governi e personalità influenti – sia in grado di mediare fra le parti in conflitto.

La strada verso la pace richiede anzitutto un cessate il fuoco.… leggi tutto

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