Sulla via per Armageddon

Lo scampato pericolo deve farci riflettere quanto sia elevato il rischio di escalation della guerra in corso in Ucraina poiché, in qualsiasi momento si può verificare un incidente che coinvolga le forze armate dai paesi NATO, un casus belli, che ci trascini nella guerra senza che ce ne rendiamo conto.

E vidi uscire dalla bocca del dragone, da quella della bestia e da quella del falso profeta tre spiriti immondi (.) Essi vanno dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente. E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Harmaghedon. (Apocalisse, 16,1).

Quando martedì sera le agenzie hanno battuto la notizia che due missili russi erano esplosi sul territorio della Polonia, un brivido di paura ha attraversato la coscienza collettiva.… leggi tutto

La tragicommedia dei porti semichiusi

Con un semplice tratto di penna sono stati evocati gli spettri della “selezione” fra “i sommersi ed i salvati”, ed  è stata attuata una prima sperimentazione della cultura dello scarto, trasformando delle persone vive in materiale di scarto (carico residuo appunto) di cui sbarazzarsi, come si fa per i rifiuti tossici.

Un provvidenziale certificato medico ha consentito lo sbarco a Catania di tutto il “carico residuo” rimasto a bordo della navi umanitarie  Humaniti 1 e Geo Barents, dopo la prima “selezione” che aveva consentito lo sbarco di donne e minori e soggetti fragili. In questo modo il nuovo esecutivo è stato salvato dall’umiliazione di doversi rimangiare i due fantastici decreti con i quali, dopo due settimane di attesa, aveva concesso alle due navi ONG il permesso di: “sostare nelle acque territoriali italiane..(leggi tutto

Uniti in marcia per la pace

Se avesse detto di condividere la scelta per l’escalation della guerra, che il PD ha sottoscritto al Parlamento Europeo, probabilmente Letta non avrebbe potuto travestirsi da uomo di pace e partecipare alla manifestazione

Sabato 5 novembre si è consumato un evento straordinario. A Roma si è manifestato un popolo mai visto. Non sono solo i numeri dell’affluenza, che pure è stata altissima, ma è la qualità della partecipazione che non si era mai vista. E’ crollato il muro delle generazioni, tantissimi giovani e giovanissimi si sono ritrovati in perfetta sintonia con i più anziani; esperienze di vita e culture differenti si sono fuse abbattendo ogni steccato preesistente, uniti da un sentimento esistenziale di “ripudio” della guerra, delle sue logiche, del suo linguaggio necrofilo.… leggi tutto

Sabato 5 novembre: tutti in piazza per la pace

A Roma il 5 novembre la manifestazione di Europe for peace. E’ importante esserci tutti, è questo il tempo di gridare ad alta voce per la pace se vogliamo invertire il corso degli eventi che ci sta portando sull’orlo della catastrofe nucleare.

Dopo otto mesi di bombardamenti reali sul teatro di guerra ed altrettanti di bombardamenti mediatici che hanno cercato di anestetizzare nella coscienza collettiva l’orrore dei massacri, riabilitando la guerra come cosa buona e giusta; dopo una campagna martellante per arruolare l’opinione pubblica nel conflitto attraverso l’identificazione manichea amico/nemico, finalmente si è rotto l’incantesimo.

Dopo le esitazioni iniziali, lentamente sta emergendo nella società italiana la consapevolezza dell’inaccettabilità del grande massacro in corso e la coscienza del pericolo di una escalation incontrollabile che potrebbe farci precipitare tutti nell’orrore che vediamo svolgersi ogni giorno ai confini orientali dell’Europa.… leggi tutto

Come e quando la guerra finirà?

Il Presidente ucraino Zelensky ci ha fatto sapere che: “”Solo quando la bandiera ucraina sventolerà di nuovo sulla Crimea liberata il mondo potrà sentirsi sicuro e dire che la guerra è finita.”

Ormai abbiamo superato gli otto mesi di guerra, senza che vi sia stato un solo giorno di tregua. Se alla controffensiva ucraina la Russia ha risposto mobilitando da trecentomila a un milione di coscritti e riprendendo bombardamenti in larga scala su Kiev ed altre città, diretti soprattutto contro le infrastrutture elettriche, l’Ucraina, dopo il ponte di Kerch, il 29 ottobre ha colpito un’altra volta in Crimea, con l’attacco alla base della flotta russa a Sebastopoli. Si è trattato dell’attacco più massiccio dall’inizio del conflitto, portato con armi particolarmente sofisticate, come i droni subacquei (forniti dalla Royal Navy), che ha provocato danni a quattro unità, compresa la nave ammiraglia.… leggi tutto

La prigione più grande del mondo

Ilan Pappè, con il metodo scientifico che nasce dall’esame approfondito di una vastissima documentazione e con la passione di una persona profondamente emozionata per le sofferenze umane, ci presenta un  quadro storico accurato che ricostruisce l’edificio politico, amministrativo e militare sul quale si fonda l’occupazione della Cisgiordania e di Gaza, sfrondandolo da tutti i falsi miti, i veli, gli inganni e le illusioni che nascondono la natura di una politica brutale di annessione di fatto dei territori occupati

Di fronte al bollettino quotidiano di morti e distruzioni che provengono dal teatro di guerra in Ucraina, tutte le altre tragedie passano in secondo piano, ma questo non è un buon motivo per chiudere gli occhi di fronte alle altre crisi che ci riguardano. In Cisgiordania, in una sola notte, 6 giovani palestinesi sono rimasti uccisi e 20 feriti, a seguito di incursioni dell’esercito israeliano e dei violenti scontri a fuoco che ne sono seguiti. Dall’inizio dell’anno, solo in Cisgiordania 132 palestinesi sono stati uccisi negli scontri con l’esercito israeliano.… leggi tutto

Mobilitarsi per la pace, fermare i costruttori di cimiteri

Di fronte all’incapacità dei governi e delle istituzioni internazionali di arrestare l’escalation della guerra, si devono muovere i popoli. Con difficoltà l’opinione pubblica sta uscendo dal lungo letargo imposto dalla ninnananna del pensiero unico cantata dai media e dalle principali forze politiche. La mobilitazione è cominciata dal basso e si sta estendendo a macchia d’olio.

L’orribile massacro in corso alle frontiere dell’Europa, sta degenerando verso un’ulteriore escalation. Dopo l’attentato al ponte di Kerch, che unisce la Crimea alla Russia meridionale, si è scatenata una pioggia di bombardamenti con droni suicidi su Kiev e su tutta l’Ucraina, mirata soprattutto a colpire gli impianti civili di produzione di energia elettrica, mentre proseguono  violentissimi gli scontri su più fronti fra le truppe ucraine e quelle russe. In questo momento si stanno addestrando 15 mila soldati ucraini sul territorio europeo con i fondi per la pace dell’European Peace Facility.… leggi tutto

Costruttori di Pace o di Cimiteri?

Il Parlamento Europeo ha votato un programma di guerra totale alla Russia nella convinzione che la “vittoria” sia l’unico obiettivo perseguibile. In pratica hanno deciso di aprire tanti nuovi cimiteri di guerra.

La guerra si sta aggravando e il rischio nucleare incombe. In questo contesto finalmente sta nascendo una mobilitazione che parte dal basso, da sindacati e da associazioni della società civile (come Anpi, Cgil, Emergency, Rete Disarmo, Sbilanciamoci e tante altre) che hanno indetto dal 21 al 23 ottobre una serie di iniziative in oltre 100 città italiane per chiedere l’immediato cessate il fuoco in Ucraina e l’avvio di negoziati verso una conferenza internazionale di pace. Sul fronte politico si è rotto il muro di omertà poiché una forza importante come il Movimento 5Stelle si è sfilata dal partito della guerra e rilancia le piazze per la pace.… leggi tutto

Cessate il fuoco

Con l’annessione delle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, la Russia ha scavato una trincea “politica” lungo le linee dei territori occupati, facendo sapere al nemico che da quelle linee non si muoverà, costi quel che costi.

Il 5 ottobre con la firma di Putin delle ratifiche dei trattati di annessione delle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson a seguito dell’esito dei referendum, si è verificato un fatto nuovo che cambia profondamente la natura del conflitto. Grazie ad un artifizio giuridico, la Russia ha trasformato i territori occupati dalle sue truppe in territorio della Federazione russa. In altre parole ha unilateralmente modificato i suoi confini, includendo nella Russia dei territori ancora formalmente soggetti alla sovranità dell’Ucraina. E’ evidente che ci troviamo di fronte ad una flagrante violazione del diritto internazionale, tanto della Carta dell’ONU, che dell’Atto finale della Conferenza di Helsinky (1975), che ha ribadito l’inviolabilità delle frontiere: queste possono essere modificate esclusivamente con mezzi pacifici e mediante accordo.… leggi tutto

Il buio oltre l’orizzonte

tutte le attenzioni dei media si sono concentrate sulla sfida elettorale e sui suoi esiti, oscurando il panorama internazionale nel cui contesto si collocano le vicende italiane. Invece in questi giorni si sono verificati dei fatti nuovi che ci interpellano su questioni cruciali e aprono scenari oscuri con i quali dobbiamo confrontarci.

Il buio oltre l’orizzonte è la metafora più adatta per descrivere il tempo che stiamo vivendo. Si sono spenti da poco i riflettori sulla tempesta di commenti che hanno accompagnato la netta affermazione alle elezioni politiche di una coalizione guidata da un partito di estrema destra che, grazie alla crescita dell’astensionismo e a una legge elettorale perversa, con il 44% ha conquistato il 60% dei seggi alla Camera ed al Senato, assicurandosi una solida maggioranza.

Si preannuncia quindi una svolta politica netta nel governo del paese della quale è difficile prevedere gli sbocchi.… leggi tutto

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