Non maledire questo nostro tempo

gli alleati accorderanno un pacchetto completo di assistenza all’Ucraina” perché la guerra “è a un momento critico”. «L’avanzata russa in Ucraina si è trasformata in una “guerra di attrito” quasi come la Prima guerra mondiale.”

Si è riunito a Bruxelles il 15 giugno il gruppo di contatto «Ramstein» per il coordinamento dei rifornimenti militari a Kiev. Il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg ha esortato i 45 paesi partecipanti ad intensificare la fornitura a Kiev di armi pesanti e a lungo raggio ed ha dichiarato di aspettarsi “che al summit Nato (a Madrid a fine mese) gli alleati accorderanno un pacchetto completo di assistenza all’Ucraina” perché la guerra “è a un momento critico”. Secondo Kiev alle forze armate ucraine servono, tra le armi pesanti, 1.000 obici, 500 carri armati e 1.000 droni; richieste destinate ad essere prontamente accolte.… leggi tutto

Referendum Lega-Radicali: un flop memorabile!

La realtà che emerge dalle urne del 12 giugno, con l’affluenza che si è fermata al 20%, dimostra, ancora una volta, che il popolo italiano si ribella all’uso strumentale del referendum. Questo non è il tramonto dell’istituto del referendum ma è la sconfitta di una politica che, nel tempo e ripetutamente, ha cercato di impugnare a contrario lo strumento della democrazia diretta

Ogni volta che il corpo elettorale viene chiamato alle urne, il risultato – che piaccia o meno – è un bagno nella realtà. La realtà che emerge dalle urne del 12 giugno, con l’affluenza che si è fermata al 20%, dimostra, ancora una volta, che il popolo italiano si ribella all’uso strumentale del referendum. Questo non è il tramonto dell’istituto del referendum ma è la sconfitta di una politica che, nel tempo e ripetutamente, ha cercato di impugnare a contrario lo strumento della democrazia diretta: non per far emergere domande politiche e bisogni diffusi nella società, ma per tutelare interessi di ristrette oligarchie, svincolandoli dai pesi e dalle procedure della democrazia rappresentativa.… leggi tutto

Referendum:considerazioni conclusive

La campagna per l’approvazione dei referendum è rimasta prigioniera dei suoi stessi miti, a cominciare da quello che, attraverso questa trama di quesiti, si attuerebbe una riforma della giustizia rendendola più giusta. Peccato che non sia stata fornita nessuna spiegazione logica

Ormai siamo arrivati alle ultime battute della campagna elettorale referendaria ed è giunto il momento di tirare le fila del dibattito che si è svolto nel nostro paese. Un dibattito caratterizzato da un’impressionante fuga dai contenuti di merito dei singoli quesiti. La campagna per l’approvazione dei referendum è rimasta prigioniera dei suoi stessi miti, a cominciare da quello che, attraverso questa trama di quesiti, si attuerebbe una riforma della giustizia (in realtà della giurisdizione penale) rendendola più giusta. Peccato che non sia stata fornita nessuna spiegazione logica dell’effetto “salvifico” derivante dall’approvazione dei singoli quesiti.… leggi tutto

Tutti gli inganni dei referendum

tutti i quesiti esprimono, con gradi diversi, diffidenza nei confronti dell’esercizio della giurisdizione e del controllo di legalità. Quel che è più grave, tendono a smantellare il contrasto alle attività criminali in corso

I quesiti non riguardano temi facilmente comprensibili, che incidono sulla vita delle persone, come potevano essere, per esempio, quelli sulla cannabis e sull’eutanasia. Per comprenderne il significato e gli effetti bisogna stare attenti a non farsi ingannare. Il rischio è che il voto sia influenzato da pregiudizi e slogan ingannevoli, a cominciare dal mito che attraverso le modifiche proposte dai referendum si operi una riforma della giustizia, rendendola più «giusta».

Per i lettori del manifesto Andrea Fabozzi ha già compiuto un primo screening descrivendo i caratteri essenziali di ciascun quesito e le conseguenze che produrrebbero.… leggi tutto

Piano di pace cercasi

Abbiamo superato il novantesimo giorno di guerra senza che si intravedano soluzioni. L’Italia ha finalmente emesso un vagito presentando la bozza di un piano di pace che, timidamente, affronta le controversie sul tappeto. Le reazioni di tutte le parti sono state negative. Ma non c’è alternativa. Occorre rilanciare, sollecitando Francia e Germania a ripresentare un piano di pace comune. Subito.

Abbiamo superato il novantesimo giorno di guerra e, per dirla con Guccini: ancora tuona il cannone / ancora non è contenta/ di sangue la bestia umana.

Sono 46 i paesi che hanno partecipato qualche giorno fa al vertice on line organizzato dal Segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin, per allargare e rafforzare la Santa Alleanza creata a Ramstein il 24 aprile con la missione fornire una valanga di armamenti che consentano all’Ucraina di proseguire la guerra per mesi o per anni, fino a conseguire la vittoria.… leggi tutto

Cercasi leader capace di dire no ai latrati della NATO

Da Gerusalemme a Berlino il mondo sembra impazzito. L’espansione del dispositivo americano al territorio della Finlandia mette a stretto contatto due potenze nucleari ostili e ci espone al rischio della terza guerra mondiale.

Le campane della Cattedrale di Nostra Signora dell’Annunciazione a Gerusalemme suonavano a morto mentre una folla enorme si apriva al passaggio del feretro di Shireen Abu Akleh lungo tutto il tragitto da Sheikh Jarrah fino alla Cattedrale nella città vecchia di Gerusalemme, quando sono entrati in azione i picchiatori della polizia israeliana che hanno lanciato granate assordanti e hanno aggredito il corteo con i manganelli, arrivando a bastonare persino gli uomini che portavano il feretro in spalle. La bara è oscillata ed è stata sul punto di cadere in terra.… leggi tutto

“Vincere”: il conto arriva alla fine

a Ramstein, il 26 aprile, è partita la fase due della guerra che si pone l’obiettivo di porre le forze armate ucraine, in grado di pervenire alla sconfitta della Russia, sia pure a prezzo di un conflitto destinato a durare mesi, se non anni. Ma la Storia insegna che i conti spesso non tornano

La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti. Essa già trasvola ed accende i cuori dalle Alpi all’Oceano Indiano: vincere! E vinceremo!, per dare finalmente un lungo periodo di pace con la giustizia all’Italia, all’Europa, al mondo”.

Così Mussolini il 10 giugno del 1940. Anche allora la guerra trovava giustificazione nella promessa della pace. In effetti l’Europa, dopo quella guerra, ha goduto di un lungo periodo di pace che è durato (messa fra parentesi la guerra della NATO nei Balcani) dal 9 maggio 1945 al 24 febbraio 2022.… leggi tutto

La svolta di Ramstein

Dopo 34 anni dal disastro dell’Airshow Flugtag ’88, la maledizione di Ramstein ha colpito di nuovo, ma questa volta le conseguenze sono imprevedibili ed enormemente più gravi.

Una maledizione grava sulla base NATO di Ramstein in Germania. Da quando il 28 agosto 1988 durante l’Airshow Flugtag ’88, nel corso di un’esibizione della pattuglia acrobatica italiana si verificò una collisione fra i tre Aermacchi MB 339 delle frecce tricolori, uno dei quali cadde sulla folla causando 67 vittime e 346 feriti tra gli spettatori. Morirono anche i tre piloti, uno dei quali, il tenente colonnello Ivo Nutarelli, era un testimone chiave della strage di Ustica perché  la sera del 27 giugno 1980 si trovava in volo sul Tirreno meridionale ed aveva assistito alla battaglia aerea che aveva portato all’abbattimento del DC9 in volo da Bologna a Palermo.… leggi tutto

25 aprile: la Resistenza insegna la lotta per la pace

il 25 aprile è stata una grande occasione collettiva non solo per fare memoria ma anche per interrogare quella memoria, renderla attuale, leggerla alla luce dei drammi che angosciano il nostro tempo per cercare delle risposte.

Anche quest’anno abbiamo celebrato il 25 aprile, ricorrenza della insurrezione nazionale e della vittoria della Resistenza italiana contro il nazifascismo, ma non è stata una festa che ha unito tutti gli italiani sotto il segno della liberazione. Al di fuori di ogni retorica celebrativa, gli echi sordi della guerra che sconvolge l’Europa orientale hanno oscurato il cielo del 25 aprile e hanno pesato nelle cerimonie e nelle manifestazioni, percorse da sentimenti contrastanti. E’ stata una grande occasione collettiva non solo per fare memoria ma anche per interrogare quella memoria, renderla attuale, leggerla alla luce dei drammi che angosciano il nostro tempo per cercare delle risposte.… leggi tutto

FERMATEVI: LA GUERRA E’ UNA FOLLIA

La marcia straordinaria per la Pace Perugia Assisi ntroduce un linguaggio nuovo che postula una riconversione della politica e l’abbandono delle categorie che hanno costruito il conflitto e insediato l’inimicizia fra i popoli.

Siamo arrivati al sessantesimo giorno di guerra. La guerra non si è fermata un istante, neppure dopo che il segretario generale Antonio Guterres aveva chiesto quattro giorni di tregua in occasione della Pasqua ortodossa. Anzi la violenza bellica è salita di tono. E’ partita una massiccia offensiva della Russia nel Donbass contrastata da un’esercito sempre più agguerrito per il flusso di rifornimenti ed armi pesanti ricevuto dalla NATO. Avanza la strage di vite innocenti, le città si trasformano in cimiteri mentre sullo sfondo rimane sempre la minaccia della guerra mondiale e la catastrofe atomica.… leggi tutto

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