Il primo maggio è un giorno di festa in (quasi) tutto il mondo. Il significato di questa festa è universale ed è ben raffigurato dal famoso quadro di Pellizza da Volpedo, il quarto Stato, che incarna un popolo di lavoratori in marcia per realizzare la giustizia ed il progresso sociale. Nel nostro ordinamento la missione del quarto Stato è stata conferita alla Repubblica, dalla splendida formula dell’art. 3, secondo comma della Costituzione italiana: “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.… leggi tutto
Appello al popolo sovrano del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale
Le modifiche della Costituzione e della legge elettorale in atto attribuiscono di fatto ad un unico partito – che potrebbe anche essere rappresentativo di una ristretta minoranza di elettori – potere esecutivo e potere legislativo. Si tratta di uno stravolgimento dei canoni della democrazia costituzionale. Governare è attività diversa dal fare le leggi. Se è vero che spetta al Governo sollecitare e indirizzare il processo legislativo, ciò deve avvenire attraverso il confronto con un Parlamento autorevole, unico luogo direttamente rappresentativo del popolo italiano.… leggi tutto
Toglieteci tutto, ma non la democrazia!
Coordinamento per la Democrazia costituzionale
“Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. Dopo di che il popolo s’incomincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è stato. E il mondo intorno a lui lo dimentica ancora più in fretta!”.
Queste parole dello scrittore ceco Milan Kundera si attagliano in modo particolare al nostro Paese, dove da oltre 20 anni è in corso un processo di liquidazione della memoria che in questo tempo contorto si è trasformato in un vero e proprio uragano e si appresta a cogliere la sua vittoria definitiva attraverso una incisiva controriforma della democrazia costituzionale attuata mediante l’interazione fra la riforma elettorale e la revisione della Costituzione.… leggi tutto
Riforma della responsabilità civile. Indebolire il giudice rafforza la giustizia?
Adesso che è stata approvata la riforma della responsabilità civile dei magistrati, ci tocca assistere ad un diluvio di banalità che fanno eco alla legge, intonate sul ritornello: chi sbaglia paga. Addirittura sul tg di Sky è stato promosso un sondaggio che propone ai telespettatori la seguente domanda: “I magistrati dovranno rispondere dei loro errori? Sei d’accordo?”
Quello che stupisce in questo sondaggio non è che l’86% ha risposto di essere d’accordo, ma che il 14% si è espresso in disaccordo.… leggi tutto
Il crepuscolo di Re Giorgio
Più si diffonderanno senso di responsabilità e senso del dovere, senso della legge e senso della Costituzione, in sostanza senso della Nazione, più si potrà creare quel clima di consapevolezza e mobilitazione collettiva che animò la ricostruzione post-bellica.
Nel suo discorso di fine anno, in cui ha preannunciato le sue prossime dimissioni, il Presidente Napolitano ha concluso richiamando il senso della Costituzione.
Non possiamo che compiacerci se un Capo dello Stato che ha avuto il privilegio di essere eletto due volte, conclude la sua lunghissima missione richiamando il senso della Costituzione.… leggi tutto
Riforma elettorale: un passato che ritorna
Quest’anno la befana porterà un dono molto velenoso a tutti gli italiani: il 7 gennaio infatti inizierà al Senato la discussione sulla nuova legge elettorale, l’Italicum, portata in aula a tambur battente, prima che venisse esaurito l’esame in Commissione, per soddisfare l’esigenza di Renzi di confezionare il regalo agli italiani prima che le Camere siano distolte dal lavoro legislativo per l’elezione del capo dello Stato.
Com’è noto, molte ed autorevoli critiche sono state sollevate nei confronti della prima versione dell’Italicum concordata fra Renzi e Berlusconi ed approvata, senza troppe varianti, dalla Camera dei Deputati.… leggi tutto
La cattiva scuola di Renzi e Giannini
Il 15 novembre è prevista la conclusione della consultazione sul progetto governativo di grande riforma della scuola italiana, pubblicato il 15 settembre e reclamizzato come la “buona scuola” di Matteo Renzi.
Un’intitolazione auto celebrativa che cancella, appropriandosene, un altro progetto di riforma complessiva del sistema scolastico, sorto con una proposta di legge di iniziativa popolare “per una buona scuola per la Repubblica”, frutto di un’elaborazione collettiva di insegnanti genitori ed esperti, che nel 2006 fu presentato alle Camere e successivamente riproposto come iniziativa legislativa da numerosi parlamentari.… leggi tutto
Il futuro è solo il passato che ritorna?
Il futuro è solo l’inizio è l’inquietante slogan della Leopolda che esprime bene la pulsione di coloro che guidano il Governo ad infrangere le barriere del presente per catapultare l’Italia in una nuova dimensione dove tutto è cambiato: le istituzioni, la società, lo Stato.
E’ stato annunciato un “cambiamento violento”, un rovesciamento totale degli equilibri di potere, di assetti consolidati, di tradizioni politiche, che consentirà – secondo la narrazione dominante – di far ripartire l’Italia, di recuperare efficienza e funzionalità al sistema Paese, schiacciando le resistenze corporative di sindacati, ceti professionali e corpi intermedi.… leggi tutto
Diritto è giustizia
Il 22 ottobre 2014 è una data storica, segna il punto più alto, raggiunto nel nostro ordinamento, della giurisdizione come funzione di garanzia dei diritti fondamentali. La sentenza n. 238/2014 della Corte Costituzionale travolge le consuetudini accomodanti e la ragione di Stato nelle relazioni internazionali, ripristinando la prevalenza del diritto sulla forza. Questo risultato straordinario è frutto di una sinergia virtuosa fra giurisdizione ordinaria e giurisdizione costituzionale, che ha consentito di superare gli ostacoli frapposti dalle Cancellerie.
Ma andiamo per ordine.… leggi tutto
L’abrogazione dell’art. 18 indebolisce la legalità
Il progetto di abolire le tutele previste dall’art. 18 non rappresenta un’innovazione che apre la strada al futuro ma una regressione ad un’epoca in cui le relazioni industriali erano regolate esclusivamente dai rapporti di forza a prescindere dal diritto.
Di fronte alle mistificazioni con le quali si tenta di ingannare l’opinione pubblica, occorre precisare che l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori non interviene sulla libertà di licenziamento, che resta regolata dal principio della giusta causa o del giustificato motivo; si tratta di una norma-sanzione che reprime il licenziamento ingiustificato, cioè illegale, eliminandone gli effetti.… leggi tutto