L’ aspetto moralmente più indecoroso della guerra della Nato contro la Federazione jugoslava è il fatto che essa continui ad essere giustificata come “guerra etica”, o “umanitaria” o “per i diritti umani”.Gli argomenti morali espressi da queste contraddizioni in termini vanno tuttavia presi sul serio. Innanzitutto perché su di essi si basa il consenso dell’opinione pubblica occidentale, necessario nelle nostre democrazie per rendere accettabile la guerra. In secondo luogo perché sul consenso alla “guerra etica” o “per i diritti” e sul mutamento del senso comune intorno al loro rapporto con la guerra e con la pace, si fonda la riuscita del vero colpo di stato internazionale e volto a sostituire la Nato all’Onu come garante dell’ordine internazionale.… leggi tutto
L’invisibile codice della guerra
Da quando lo statuto delle Nazioni Unite ha abrogato l’istituto giuridico della guerra (ius ad bellum) come esercizio lecito delle facoltà sovrane degli Stati, la guerra è stata posta fuori dal diritto. Tuttavia, poiché la guerra come fenomeno storico continua ad esistere, anche le operazioni belliche continuano ad essere sottoposte al diritto (ius in bello), seppure in modo quanto mai problematico.
Infatti, come ha rilevato il Tribunale permanente dei popoli (Afganistan II, 20.12.1982): “oggi si sa che la guerra è portatrice di una dinamica intrinseca che la spinge al di là di tutti i limiti nei quali ci si è sforzati di contenerla, e la rende inevitabilmente gravida di crimini di guerra e periò, per sé stessa criminale.”… leggi tutto
L’inferno è calato sul Kosovo
Sono stato a Pristina il 9 e 10 dicembre con una carovana di duecento italiani che avevano deciso di prendere a cuore le vicende del Kosovo, di interessarsi, mossi da quel grido di don Milani, I Care, della dura realtà di sofferenza e di ingiustizia che alimentava il conflitto. Una ingerenza umanitaria, dunque, attraverso gesti di amicizia. A Pristina abbiamo incontrato i rappresentanti delle istituzioni politiche, delle organizzazioni sociali, della stampa, delle Comunità religiose. In un centro culturale vicino allo stadio, abbiamo incontrato un gruppo di membri del parlamento albanese, eletti alle elezioni politiche del 1993, fra i quali Fehmi Agani, il mite intellettuale albanese, braccio destro di Rugova.… leggi tutto
La guerra è guerra
La guerra è guerra anche se fa male, cantava qualche anno fa un noto cantautore italiano. Adesso vogliono convincerci che la guerra non è guerra perchè fa bene; anzi è uno strumento di lotta per l’affermazione dei diritti umani nel mondo.
“Le parole – scriveva Pavese – sono cose tenere, intrattabili e vive, ma fatte per l’uomo e non l’uomo per loro. Sentiamo tutti di vivere in un tempo in cui bisogna riportare le parole alla solida e nuda nettezza di quando l’uomo le creava per servirsene.”… leggi tutto
Scuola:le vie della parità sono infinite?
1. Una discussione fuori dagli stereotipi.
Abbiamo voluto porre a questo nostro incontro un titolo che forse sembrerà provocatorio: le vie della parità sono infinite? con l’intenzione di lanciare effettivamente una provocazione, una provocazione, lasciatemi passare il termine, per così dire “maieutica”. Cioè una provocazione che aiuti ciascuno di noi a pensare il problema, uscendo fuori dagli stereotipi ed abbandonando ogni logica di schieramento a favore di una logica di contenuto, di valore, e quindi di senso.
Bisogna uscire fuori dai facili schematismi perchè gli schematismi portano alla banalizzazione del problema e non ci aiutano a raggiungere una matura consapevolezza delle scelte che dobbiamo compiere.… leggi tutto
Europa, Mercato e Diritti sociali
(Questione Giustizia n.2/1999)
1. Una ricerca di senso nella costruzione europea.
La nostra ricerca parte da un’interrogativo sulla dimensione di senso della complessa costruzione europea. E’ possibile identificare l’architrave, l’asse portante dell’intero edificio comunitario, in altre parole il principio costitutivo dell’Unione Europea? Al riguardo è stato osservato che:
“Può darsi che nel suo gene originario l’Europa non avesse già l’impronta rigida della natura economica che poi la dominò. Numerose fonti convengono nell’attestare che i padri franco tedeschi ed italiani della costruzione europea consideravano a base di essa, assieme all’intento dello sviluppo economico in un grande mercato altri scopi più generali e più spirituali: la edificazione di una pace intereuropea con solide radici, che impedisse il ripetersi delle rivalità e delle guerre storiche, di una democrazia stabile; la costruzione di una unità politica di grandi dimensioni capace di competere con Stati Uniti e Unione Sovietica nell’ambito mondiale e così di mantenere all’Europa personalità istituzionale e potere mondiale.… leggi tutto
Riflessioni sulla questione elettorale
1. Il discorso sul sistema elettorale: necessità di un primo bilancio dell’esperienza del maggioritario.
Ad oltre quattro anni di distanza dall’introduzione, a seguito del Referendum del 18 aprile 1993, di un sistema elettorale prevalentemente maggioritario e dopo lo svolgimento di due turni elettorali, è possibile fare un bilancio degli effetti e dei risultati concreti prodotti nell’ordinamento politico dal nuovo sistema elettorale. L’esperienza concreta consente di sottoporre alla verifica della realtà le impostazioni ed i miti che sono stati associati all’introduzione del maggioritario.… leggi tutto
Sami – poesia per la morte del fratello
Ahmad del timo
Ahmad della rivolta
Ahmad della nostra famiglia
Ahmad della Palestina
Sono certo che avvicinandosi
e guardando la luce dei tuoi occhi
la pallottola che ti doveva uccidere
è arrossita e si è vergognata
di quello che stava facendo.
Ma l’acciaio del quale era fatta
come quello di queste nostre
grandi prigioni è stupido
e cieco e ha continuato
insensibile a cercare
il cuore, così fragile.
Sami – Campo di Ansar 3
Poesia per la morte del fratello… leggi tutto