L’Italia per la pace, quei tre referendum desaparecidos

La raccolta delle firme sui quesiti referendari è uno degli strumenti attraverso il quale si può coagulare ed esprimere il dissenso del popolo italiano per la necropolitica che ci porta in guerra

Dal 22 aprile è in corso, nel totale silenzio dei media, la raccolta delle firme per indire tre referendum abrogativi, diretti, in due casi, a impedire la fornitura di armi all’Ucraina e ad ogni altro soggetto coinvolto in guerre e conflitti e, nel terzo, a contrastare lo smantellamento del Servizio sanitario nazionale.  I tre quesiti referendari sono promossi da due diversi Comitati, “Generazioni future” (che ha proposto il quesito relativo all’abrogazione dell’art. 1 del decreto legge 2 dicembre 2022 n. 185, convertito in legge n.… leggi tutto

ASAP: chi era costui?

per sostenere le imprese della difesa nella produzione di munizioni e missili destinati all’Ucraina, il provvedimento in discussione al Parlamento europeo prevede la possibilità di disapplicare le norme in materia ambientale, di tutela della salute umana e della sicurezza sul luogo di lavoro e consente agli Stati membri di distrarre i Fondi sociali e quelli del PNRR per la produzione di armi.

ASAP è una sigla che nel linguaggio delle semplificazioni riassume l’aforisma “As soon as possible”, che indica la necessità di fare qualcosa il più presto possibile. Una somma urgenza è l’imperativo che ha dettato la proposta di un atto legislativo formulata dalla Commissione al Parlamento europeo, indicata con il medesimo acronimo di ASAP (Act to Support Ammunition Production).

Secondo il commissario europeo Thierry Breton, si tratta di un piano «mirato a sostenere direttamente, con i fondi UE, lo sviluppo dell’industria della difesa, per l’Ucraina e per la nostra sicurezza».… leggi tutto

Zelensky a Roma: Vincere non porta bene

Non c’è bisogno di intercettazioni per comprendere quanto sia pericoloso il delirio di onnipotenza di Zelensky, che vuole portare alle estreme conseguenze la guerra con la Russia, rifiutando ogni negoziato

“Vincere! E vinceremo, per dare finalmente un lungo periodo di pace con la giustizia all’Italia, all’Europa, al mondo”.

Non l’ha detto Zelensky il 13 maggio dalla terrazza del Vittoriano a Roma, l’ha detto Mussolini dal balcone di Piazza Venezia il 10 giugno. In verità  Zelensky se non ha usato le stesse parole del Duce, tuttavia ha utilizzato il medesimo registro linguistico e ideologico.

La pace come frutto della vittoria, la vittoria come frutto della disfatta militare (e politica) del nemico. La pace può essere raggiunta solo con la vittoria e solo la vittoria può rendere la pace “giusta”.… leggi tutto

Ripudiare la pace e giocare a scacchi con la morte

Dal ripudio della guerra, lascito della Resistenza, siamo passati al ripudio della pace. Sullo sfondo l’apocalisse nucleare

L’annunzio di pace della Resistenza è stato fatto proprio dai Costituenti che, con votazione quasi unanime, hanno decretato la cancellazione dello jus ad bellum dalle prerogative della sovranità espellendo la guerra, non dalla storia (non avrebbero potuto), ma almeno dall’ordinamento giuridico. Qui la Costituzione opera un’innovazione decisiva rispetto allo Statuto albertino, invadendo il campo della politica estera, che le Costituzioni dell’Ottocento avevano sempre considerato dominio riservato del sovrano. E lo fa gettando sul piatto il peso di valori e princìpi (il ripudio della guerra e la costruzione della pace e la giustizia fra le Nazioni) di grande spessore politico e morale, attraverso i quali viene costruita l’identità della Repubblica, il volto dell’Italia nelle relazioni internazionali.… leggi tutto

La memoria del 25 aprile

non c’è bisogno di una legge, in Italia il Giorno della Memoria è stato istituito dalla Storia e fa parte del patrimonio morale del popolo italiano: questo giorno è il 25 Aprile, anniversario della liberazione di Milano, data simbolica del trionfo della lotta di liberazione dell’Italia dal giogo nazifascista. 

“Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. Dopo di che il popolo s’incomincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è stato. E il mondo intorno a lui lo dimentica ancora più in fretta!”.

Queste parole dello scrittore ceco Milan Kundera si attagliano in modo particolare al nostro Paese, dove da oltre 25 anni è in corso un processo di liquidazione della memoria e di riscrittura della storia, che in questo tempo contorto si è particolarmente accentuato.… leggi tutto

Fascisti su Marte

Fascisti su Marte potrebbe essere il titolo adatto della performance che in questi giorni stanno rappresentando i vertici delle nuove autorità politiche italiane per spiegare agli italiani qual è il “core business” della loro missione politica

E’ il film di fanta-revisionismo storico, girato come un falso documentario e parodiando lo stile dei cinegiornali dell’Istituto Luce del Ventennio fascista, tratto dagli omonimi sketch realizzati da Corrado Guzzanti all’interno del programma televisivo Il caso Scafroglia (2002).

Fascisti su Marte potrebbe essere il titolo adatto della performance che in questi giorni stanno rappresentando i vertici delle nuove autorità politiche italiane per spiegare agli italiani qual è il “core business” della loro missione politica. Quale terreno più adatto del fenomeno delle migrazioni umane per sperimentare il nuovo corso e riabilitare le parole antiche che la Costituzione aveva mandato in archivio?… leggi tutto

Fermare la guerra, imporre la pace!

Decine di personalità della scienza, dell’università, della politica e del mondo cattolico ed ex diplomatici, hanno lanciato l’appello “Fermare la guerra e imporre la pace”.
Nelle conclusioni, chiedono esplicitamente che nel conflitto in corso in Ucraina “È il momento per esigere da tutte le parti un immediato cessate il fuoco e l’avvio di trattative di pace senza pregiudizi”.

Decine di personalità della scienza, dell’università, della politica e del mondo cattolico ed ex diplomatici, hanno lanciato l’appello “Fermare la guerra e imporre la pace”.

Nelle conclusioni, chiedono esplicitamente che nel conflitto in corso in Ucraina È il momento per esigere da tutte le parti un immediato cessate il fuoco e l’avvio di trattative di pace senza pregiudizi”.

I primi firmatari presenteranno pubblicamente l’appello a Roma giovedi 20 aprile in una conferenza stampa alle 11.30 presso il Centro Congressi Cavour (via Cavour 50 A).… leggi tutto

Guerre simulate?

Si sono appena concluse le esercitazioni militari cinesi intorno all’isola di Taiwan, ma dall’Indo-Pacifico all’Atlantico, al Baltico, la febbre della mobilitazione bellica attraversa tutto il pianeta.
Quello che rende queste simulazioni di guerra particolarmente inquietanti è il fatto che coesistono con il fuoco vivo di un conflitto nel quale due delle superpotenze militari (USA e Russia), sono direttamente implicate.

Si sono appena concluse le esercitazioni militari cinesi intorno all’isola di Taiwan, ma dall’Indo-Pacifico all’Atlantico, al Baltico, la febbre della mobilitazione bellica attraversa tutto il pianeta. Le esercitazioni cinesi, denominate “manovre congiunte per affilare la spada”, hanno interessato gli spazi aerei e marittimi intorno a Taiwan dall’8 al 10 aprile, testando l’accerchiamento e il blocco dell’isola. Sono state mobilitate 11 navi da guerra, fra cui la portaerei Shandong, e 59 jet fra caccia e bombardieri. Se la Cina mostra i muscoli, le altre potenze non arretrano, anzi rilanciano.… leggi tutto

Escalation

Mentre si indurisce lo scontro militare, sono state spostate in avanti le lancette del Doomsday Clock, l’orologio del Giorno del Giudizio, che indica quanto resta da vivere all’umanità prima dell’Apocalisse atomica.

“Escalation” è una parola che una volta provocava un brivido nei sentimenti collettivi. Durante la guerra fredda la politica, le istituzioni, i media si agitavano per scongiurare quei passi della politica internazionale che potevano portare ad un’escalation della tensione fra i due blocchi militari. La politica riteneva una sua missione scongiurare l’escalation e favorire la distensione.

Adesso che la guerra fredda non c’è più, sostituita da una guerra calda, che vede come teatro l’Ucraina, ma come attori principali gli USA e la Russia, l’escalation non preoccupa più nessuno, anzi la stessa parola viene scartata dal dibattito pubblico.… leggi tutto

Ucraina: il piano di pace cinese e l’insipienza dei suoi detrattori

Coloro che in Italia e negli altri paesi europei invocano (a parole) delle iniziative diplomatiche per porre fine al conflitto, non dovrebbero lasciarsi sfuggire questa finestra di opportunità, offerta dal piano di pace cinese, prima che venga chiusa di nuovo e dovrebbero ribellarsi al veto di Biden sul cessate il fuoco.

Il 24 febbraio la diplomazia cinese ha presentato un documento in 12 punti volto a spingere Russia e Ucraina a cessare il fuoco e ad aprire un percorso negoziale per la composizione pacifica del conflitto e il ristabilimento di un quadro di sicurezza collettiva in Europa. A fronte di un cauto apprezzamento della Russia, il piano di pace cinese è stato immediatamente respinto da Washington, da Londra e da Bruxelles, che non lo hanno degnato neanche di un commento, salvo l’osservazione che non si tratta di un piano di pace vero e proprio ma solo un’indicazione generica di principi.… leggi tutto

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