Finalmente domenica 19 gennaio si è spento il fragore delle armi, dopo che per 467 giorni la morte ha mietuto con dovizia la sua messe nel campo di Gaza. Abbiamo tutti accolto questa notizia tirando un sospiro di sollievo come all’uscita da un incubo. Un sospiro di sollievo anche per la liberazione delle tre ragazze israeliane e delle donne e i minori palestinesi sequestrati nelle carceri israeliane. In realtà neanche nei peggiori incubi si potrebbero sognare le atrocità commesse su larga scala a Gaza da un esercito assetato di sete di vendetta, che non ha avuto remore a commettere i crimini più odiosi, calpestando impunemente le regole che la comunità internazionale si è data per mitigare la barbarie dei conflitti.… leggi tutto
Gaza dopo la tregua.
Finalmente a Gaza si è spento il fragore delle armi. La tregua è una benedizione ma è fragile, occorre un progetto per il futuro il cui caposaldo deve essere la fine dell’occupazione israeliana