Se Zelensky ci trascina in guerra

Con l’invasione del territorio russo nella zona di Kursk da parte di truppe corazzate ucraine, si è verificato un salto di qualità nell’escalation del conflitto russo-ucraino, che ci riguarda e ci coinvolge direttamente.

Con l’invasione del territorio russo nella zona di Kursk da parte di truppe corazzate ucraine, armate ed equipaggiate dalla NATO, e con la pretesa ucraina di utilizzare sistemi d’arma occidentali per colpire obiettivi strategici in profondità in Russia, si è verificato un salto di qualità nell’escalation del conflitto russo-ucraino, che ci riguarda e ci coinvolge direttamente.  Lev Tolstoj, in Guerra e Pace, per descrivere Napoleone Bonaparte che ordina l’avanzata in territorio russo nel 1812 ricorre al noto aforisma di Dio che fa impazzire quelli che vuole perdere.… leggi tutto

Il Papa rompe il tabù della guerra

le parole di realismo e di umanità del Papa rompono un tabù, aprono uno squarcio nella tela di menzogne, di irresponsabilità e di fanatismo con la quale tutti i principali attori politici cercano di nascondere la realtà di una tragedia che si consuma sotto i nostri occhi e che noi stessi continuiamo ad alimentare.

Ci voleva il Papa per rompere il tetto di cristallo delle miserabili élite politiche europee, che hanno nascosto sotto la sabbia la parola negoziato e hanno cancellato persino il dubbio che la politica dovesse spendersi per la pace, invece di alimentare la guerra e impiantare nuovi cimiteri. La dichiarazione di Papa Francesco è coraggiosa: “È più forte chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca”, e “quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare.… leggi tutto

Sunak a Kiev: l’odore del sangue

Il Trattato di Alleanza militare fra la Gran Bretagna e l’Ucraina, firmato a Kiev il 12 gennaio è una formidabile operazione per rilanciare la guerra, provocare ulteriormente la Russia, tenere i Paesi europei sempre più invischiati nel conflitto e scongiurare ogni possibile negoziato.

L’impero britannico non esiste più, ma la vocazione bellica che lo ha sorretto per oltre due secoli non si è mai estinta. L’odore del sangue non disturba i governanti inglesi, anzi deve essere un eccitante per alcuni primi ministri, come Tony Blair, Boris Johnson, Rishi Sunak.

Tony Blair, “il pazzo inglese” che, dopo averla aizzata, ha sacralizzato la guerra del Kosovo, invocando una superiore esigenza etica e non ha avuto ritegno a mentire spudoratamente al Parlamento e al popolo inglese per partecipare, come gregario, alla guerra di aggressione scatenata da Bush contro l’Iraq nel marzo del 2003.… leggi tutto

Sanremo, non sono solo canzonette

L’intervento nel festival di Sanremo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky non farà che veicolare parole di odio contro il nemico e di esaltazione della guerra. È per questo, non per la commistione tra politica e canzonette, che va evitato. Dalla musica infatti ci aspettiamo, come spesso è accaduto, parole di pace e di speranza e non messaggi di propaganda bellica.

Da tempo immemorabile il Festival di Sanremo rappresenta la più seguita manifestazione popolare italiana. Ogni anno milioni di persone, seguono lo spettacolo trasmesso in mondovisione dalla Rai. Che piaccia o meno, il Festival esprime anche sul piano internazionale un aspetto della nostra identità culturale. Del resto l’Italia ha lanciato da Sanremo successi planetari che celebrano la vita, la felicità e l’amore. Non sono solo canzonette, il palcoscenico del festival è un’occasione ambita per messaggi di costume e di cultura varia che contribuiscono a delineare una sensibilità comune, uno specchio nel quale possono riconoscersi ampi strati della popolazione italiana.… leggi tutto

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